Qual è la differenza tra porro e cipolla?
Porro e cipolla sono onnipresenti nella cucina italiana, e non solo, ma spesso capire la differenza tra i due vegetali non è immediato. L’aspetto ci appare subito singolare, ma lo stesso non si può dire per proprietà e modalità di utilizzo da preferire. Queste ultime sono una naturale conseguenza del sapore unico delle verdure, che contribuisce a renderle non interscambiabili.
Differenza tra porro e cipolla
Porro e cipolla sono due vegetali che presentano tanto tratti in comune, quanto più di una significativa differenza. Entrambi appartengono alla famiglia delle Liliaceae, come cipollotto, scalogno e aglio, ma si tratta di due specie distinte. Il nome scientifico della cipolla è Allium Cepa ed è una pianta che mostra lunghe radici superficiali, che danno origine a uno stelo floreale.
La parte commestibile è costituita dal bulbo che sta alla base delle foglie e può apparire di tonalità che vanno dal rosso al dorato, passando per il bianco. Il porro, o Allium Ampeloprasum, ha forma cilindrica allungata e produce foglie verdi con fiori bianchi. Di esso si consuma, in genere, la parte centrale più morbida, ma le estremità, più dure, possono essere usate in zuppe e minestre.
Differenza tra porro e cipolla: valori nutrizionali
La differenza tra porro e cipolla è da ricercare anche nei valori nutrizionali. Per quanto entrambi i vegetali siano amici della linea, il primo risulta più calorico del secondo. 100 g di porro aggiungono, infatti, alla nostra dieta 61 kcal, mentre la stessa quantità di cipolla ne introduce solo 35.
La verdura dalla forma allungata risulta, poi, più ricca di sali minerali, con potassio, calcio, fosforo e magnesio in testa. Le vitamine non mancano in nessuno dei due alimenti, ma il porro risulta ancora lievemente in vantaggio per quanto riguarda la presenza di vitamina C e vitamina E.
Differenza tra porro e cipolla: quando usare l’uno e quando l’altro
La differenza tra porro e cipolla può avere un peso importante nelle scelte culinarie. Il primo ha, infatti, un sapore più delicato, con un retrogusto erbaceo, che lo rende un ingrediente capace di donare freschezza ai piatti. Risulta, dunque, perfetto all’interno di zuppe e minestre, ma non sfigura nemmeno in frittate, salse o preparazioni più elaborate. Nulla vieta, per altro, di consumarlo in purezza, tagliato a rondelle all’interno di insalate, o scottato in padella insieme ad altre verdure.
Le foglie possono persino essere utilizzate in panini e piadine, per conferire un gusto originale. La cipolla è, invece, il classico ingrediente che “sta bene con tutto”. Essa è la base dell’onnipresente soffritto, ma è ottima anche come contorno grigliato, lessato o caramellato. Può diventare protagonista di gustose frittate, delicate marmellate o polpette anti-spreco di ogni tipo.
Conoscere la differenza tra porro e cipolla può aiutarci a fare le scelte migliori in cucina e a sfruttare al meglio la versatilità degli ingredienti. Il primo vegetale può incontrare il gusto di chi ama i sapori meno decisi e risulta, per molti, più digeribile. In ricette più elaborate si rivela, poi, meno coprente. Le molte varietà di cipolla esistenti permettono, d’altra parte, di rispondere bene a diverse esigenze. Entrambe le verdure vantano, per altro, un potente effetto detox, che le trasforma in grandi alleate dell’organismo.
