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Le 5 poesie più belle di William Butler Yeats

Le 5 poesie più belle di William Butler Yeats

Scopriamo insieme alcune delle poesie più belle di William Butler Yeats, uno dei più grandi poeti della letteratura irlandese

W. B. Yeats, nato il 13 giugno del 1865 a Dublino, è riconosciuto come uno dei poeti più importanti della letteratura irlandese. Dal sogno alle atmosfere fantastiche, dai temi popolari e fiabeschi ad una visione drammatica del mondo: la sua poesia riflette il senso profondo della condizione umana. Ecco 5 tra le poesie più belle di Yeats per conoscere, apprezzare, approfondire il suo sguardo magico e allo stesso tempo reale sul mondo.

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Foto: Suzy Hazelwood @pexels

Le poesie più belle di Yeats: "Là nei giardini dei salici"

Fu là nei giardini dei salici che io e la mia amata ci incontrammo;
Ella passava là per i giardini con i suoi piccoli piedi di neve.
M’invitò a prendere amore così come veniva, come le foglie crescono sull’albero;
Ma io, giovane e sciocco, non volli ubbidire al suo invito.
Fu in un campo sui bordi del fiume che io e la mia amata ci arrestammo,
E lei posò la sua mano di neve sulla mia spalla inclinata.
M’invitò a prendere la vita così come veniva, come l’erba cresce sugli argini;
Ma io ero giovane e sciocco, e ora son pieno di lacrime.

"I vecchi che si ammirano nell’acqua"

Ho udito i vecchi, i vecchissimi, dire:
‘Tutto muta,
E a uno a uno noi scompariamo’.
Avevano mani simili ad artigli, e le ginocchia
Contorte come i pruni antichi
Presso le acque.
Ho udito i vecchi, i vecchissimi, dire:
‘Tutto ciò che è bello trascorre via
Come le acque’.

"Quando sei vecchia"

Quando sei vecchia grigia ed assonnata,
la testa tentennante accanto al fuoco,
prendi a te questo libro e leggi adagio,
vedi nel sogno teneri i tuoi occhi
e le loro profonde ombre di un tempo;
Molti amarono i momenti felici
di grazia e la bellezza tua con vero
o falso amore, ma uno solo amava
la tristezza del tuo volto che muta.
Chinata presso le barre roventi,
tu, sommessa, lamenta come Amore
fuggì, oltrepassando le montagne
alte sopra di noi, e poi nascose
il volto nella folla delle stelle.

“La seconda venuta”

Turbinando nel cerchio che si allarga
Il falcone non può sentire il falconiere
Le cose cadono a pezzi, il centro non può tenere.
Pura anarchia dilaga nel mondo
La marea insanguinata s’innalza e dovunque
La cerimonia dell’innocenza è annegata.
I migliori mancano di ogni convinzione mentre i peggiori
Sono pieni di intensità appassionata.
Certo è imminente una rivelazione
Certo è imminente la seconda venuta
La seconda venuta! Difficile pronunciare queste parole
Un ampio squarcio fuor dallo Spiritus Mundi
Tormenta la mia visione;
Da qualche parte nelle sabbie del deserto
Una forma con il corpo di leone e la testa di uomo
Bianco lo sguardo e senza pietà come il sole
Muove le sue cosce lente. Tutto intorno
Spirali fosche di uccelli del deserto.
La tenebra discende: adesso intendo
Che venti secoli di granitico sonno
Erano condannati all’incubo da una culla ondeggiante
E quale bestia orrenda, ora che alfine è venuta la sua ora
Striscia verso Betlemme per venire al mondo?

“Un campo d'erba”

Quadro e libro rimangono,
Un campo d'erba verde
Per prendere un po' d'aria,
Ora che le forze del corpo se ne vanno;
Mezzanotte, una vecchia casa
In cui solo un topo si muove.

La mia tentazione è la quiete.
Qui al termine della vita
Né la sbrigliata immaginazione,
Né la macina della mente
Che ne consuma cenci e ossa,
Riescono a render nota la verità.

Mi sia concessa la frenesia di un vecchio,
Devo rifare me stesso
Fino ad essere Timone o Lear
O quel William Blake
Che bussò sul muro
Tanto che la Verità rispose al suo richiamo;

Una mente quale la conobbe Michelangelo
Tale da penetrare le nuvole,
O ispirata dalla frenesia
Da scuotere i morti nei sudari;
Del resto dimenticata dal genere umano:
La mente d'aquila di un vecchio.

Abbiamo letto alcune tra le poesie più belle di Yeats, un piccolo spiraglio che permette di osservare più da vicino la complessità e la raffinatezza della sua poetica. Il suo mondo parte dal sogno, dal simbolismo, dall'occultismo per approdare al nazionalismo e ad un forte amore per la propria terra. Con l'avanzare gli anni il suo stile diventa però sempre più asciutto, così come il suo interesse verso i problemi reali del tempo si fa più intenso e sincero.

E alla fine, il sogno e la magia lasciano spazio alla drammaticità dell'esistenza e all'eterno conflitto tra l'amara accettazione della vita e l'evasione nel mondo dell'arte. Tuttavia le sue poesie, pur non essendo estranee al senso di frustrazione e alla disillusione, sono più vicine che mai all'ironia e al sarcasmo. Non è forse questo il senso di ogni cosa?


Cristina Morgese
Cristina Morgese
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Dopo aver conseguito la Laurea in Storia dell'arte e il Master in Management Museale, lavoro freelance come giornalista, copywriter e content creator. Non credo a confini già delineati, per questo mi piace oltrepassarli e trovare i fili nascosti che legano discipline diverse tra loro.
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Dopo aver conseguito la Laurea in Storia dell'arte e il Master in Management Museale, lavoro freelance come giornalista, copywriter e content creator. Non credo a confini già delineati, per questo mi piace oltrepassarli e trovare i fili nascosti che legano discipline diverse tra loro.
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