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La dieta Occidentale potrebbe aumentare il rischio di Alzheimer

La dieta Occidentale potrebbe aumentare il rischio di Alzheimer

Uno studio ha mostrato che la dieta Occidentale, ricca di sale e grassi, potrebbe influire sul rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer

L’Alzheimer è una delle piaghe del nostro tempo e un nuovo studio ha ora mostrato che la dieta Occidentale potrebbe rappresentare un fattore di rischio. Il lavoro, pubblicato in Frontiers of Neuroscience, ha evidenziato che grassi e sale in eccesso sembrano essere in grado di danneggiare il cervello a lungo termine. Adatta a prevenire la malattia è risultata, invece, la dieta mediterranea e ora l’obiettivo è approfondire la ricerca.

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@envatoelements

Dieta Occidentale e rischio di Alzheimer

Al giorno d’oggi curare l’Alzheimer rimane un’utopia e la prevenzione è la priorità. In un recente lavoro è stata, dunque, condotta un’analisi di 38 studi che mettevano al centro il rapporto tra alimentazione e demenza, per estrapolarne nuove informazioni. I ricercatori hanno evidenziato che la dieta Occidentale sembra rappresentare un fattore di rischio importante. Il dato è apparso significativo soprattutto in riferimento ai casi lievi e moderati della malattia.

Il meccanismo sembra essere collegato all’accumulo di beta-amiloidi e proteina tau che l’Alzheimer favorisce andando a impedire il corretto funzionamento dei neuroni. Assumere molti grassi saturi, sale in abbondanza e troppi zuccheri amplificherebbe la dinamica. Sottoporrebbe, cioè, il nostro organismo a ulteriore stress, favorendo i processi infiammatori.

Qual è la dieta Occidentale?

Il modello di dieta Occidentale, che sembra favorire un maggiore rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer, ha delle caratteristiche precise. Esso è nato in Nord America e si è poi diffuso in gran parte del mondo, così da arrivare oggi persino in Oriente. Questo tipo di alimentazione prevede un massiccio consumo di carne rossa, cibi industriali, bevande zuccherate, carboidrati complessi e condimenti grassi.

Barbecue e frittura sono le cotture preferite e la velocità è un parametro che viene tenuto molto più in considerazione rispetto alla valutazione dei nutrienti. Cereali integrali, legumi, pesce e frutta e verdura fresca sono pressoché assenti dalle tavole e ciò si ripercuote sull’assunzione di vitamine, sali minerali e, soprattutto, fibre. I danni per l’organismo si possono dimostrare ingenti.

Cosa mangiare per prevenire l’Alzheimer

Il nuovo studio ha mostrato che tenersi lontani dalla dieta Occidentale potrebbe rivelarsi utile per ridurre il rischio di sviluppare Alzheimer. La finalità è quella di ridurre lo stress ossidativo e limitare, quindi, l’accumulo di beta-amiloidi. La dieta mediterranea, che prevede un massiccio consumo di frutta e verdura fresca, legumi e pesce, potrebbe essere una carta vincente.

Almeno nei casi lievi agire sull’alimentazione sembra, infatti, poter supportare un miglioramento delle funzioni cognitive, nonché della qualità della vita dei pazienti. Il nuovo studio insiste, dunque, sul fatto che pianificare degli interventi a livello nutrizionale potrebbe risultare una buona strategia, anche se, ovviamente, non si tratterebbe di un’arma risolutiva. Considerazione è riservata anche alla dieta chetogenica, per cui gli esperti consigliano, però, sempre di consultarsi con un medico.

Capire se la dieta Occidentale rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo del morbo di Alzheimer è cruciale. Oggi nel mondo le persone affette da demenza sono 50 milioni e di queste il 60-70% convivono con questa patologia. Il numero è, per altro, destinato a crescere a causa dell’invecchiamento della popolazione. Gli scienziati sono, dunque, consapevoli che continuare con la ricerca, così da colmare i gap di conoscenza, resta prioritario.

Fonti: Frontiers in Neuroscience

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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