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Inquinamento dell’aria, prove che può aggravare le malattie del cuore

Inquinamento dell’aria, prove che può aggravare le malattie del cuore

Uno studio ha alzato l’allerta sul fatto che l’inquinamento dell’aria può aumentare l’infiammazione in pazienti affetti da patologie al cuore.

L’inquinamento dell’aria è pericoloso per tutti ma sembra rappresentare una minaccia soprattutto per chi ha un cuore particolarmente malandato. A dimostrarlo ci ha pensato un lavoro presentato a Chicago durante la conferenza dell’American Heart Association. Lo studio ha evidenziato che i pazienti cardiopatici faticano maggiormente ad adattarsi ai cambiamenti ambientali e che, quindi, per loro prendere provvedimenti adeguati è cruciale.

Inquinamento dell’aria, prove che può aggravare le malattie del cuore
@envatoelements

Cosa causa l’inquinamento dell’aria in chi ha problemi al cuore? 

L’inquinamento dell’aria è in grado di causare problematiche serie ai pazienti affetti da patologie al cuore. A ribadirlo ci ha pensato un team dell’Intermountain Health di Salt Lake City. I ricercatori hanno dimostrato che nei soggetti colpiti da patologie cardiache croniche alcuni marcatori biologici, indicatori di infiammazione, finiscono per alzarsi quando le sostanze dannose in atmosfera aumentano. 

Ciò significa che l’organismo subisce uno stress più intenso. L’inquinamento fa, quindi, da fattore aggravante silenzioso. A correre i maggiori rischi sono gli individui colpiti da insufficienza cardiaca. L’infiammazione non sembra aumentare in modo sistematico nelle persone sane. Gli individui cardiopatici devono, dunque, essere considerati più vulnerabili.

Lo studio su inquinamento dell’aria e problemi al cuore 

Per dimostrare che l’inquinamento dell’aria rappresenta una minaccia importante per i pazienti che soffrono di patologie al cuore è stato necessario un lungo lavoro. I ricercatori, insieme a esperti di Standford e Harvard, hanno esaminato campioni di sangue accumulati nell’ambito dell’Intermountain INSPIRE. In questo database sono conservati campioni biologici e dati medici relativi a pazienti sani e colpiti da varie patologie. 

Nel sangue di 44 pazienti affetti da insufficienza cardiaca e di 35 soggetti in salute sono stati, quindi, ricercati oltre 115 marcatori che indicassero stati di infiammazione. I prelievi effettuati in giorni con livelli di PM 2.5 al di sotto dei 7 microgrammi per metro cubo sono stati, poi, confrontati con altri riferibili a giorni di picco delle polveri sottili. Ne è emerso che, al peggiorare della qualità dell’aria, i due marcatori CCL27 e IL-18 aumentavano negli individui cardiopatici.

Limitare le conseguenze dell’inquinamento dell’aria sui malati di cuore 

Mitigare l’impatto dell’inquinamento atmosferico sui pazienti affetti da problemi al cuore appare prioritario. Eventi come incendi, assenza prolungata di piogge, formazione di cappe di calore o fenomeni di inversione termica in inverno, possono favorire l’aumento della concentrazione di polveri sottili in atmosfera. 

In tali periodi diventa, allora, ancora più importante che i pazienti cardiopatici seguano le cure prescritte dai medici con scrupolo e che, per quanto possibile, evitino di frequentare le zone maggiormente trafficate. Fare attività sportiva all’aperto dovrebbe diventare un tabù e, per gli spostamenti obbligati, è utile considerare l’uso della mascherina.

Considerare l’inquinamento atmosferico nella messa a punto del percorso terapeutico per le persone con patologie al cuore diventa fondamentale. I singoli pazienti sono i primi a cui è richiesta consapevolezza. Benjamin Horne, autore leader, ha sottolineato che a tale stato di salute è connessa a una difficoltà di adattamento alle condizioni ambientali avverse. Limitare i danni alla radice, intervenendo su emissioni e fonti di sostanze dannose, rappresenta l’unica strategia a lungo termine.

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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