La Dengue è una malattia che si sta diffondendo in diverse parti del mondo e i sintomi della febbre spacca ossa possono essere vari.
Mentre il clima si scalda molte specie di zanzare ampliano il proprio range di azione e la febbre Dengue, con i sintomi che la accompagnano, è una delle malattie che si sta diffondendo in zone prima insospettabili. La patologia può manifestarsi in modi diversi e provoca disturbi di gravità variabile. Prevenzione e corretta gestione dei territori rimangono le migliori armi per scongiurare i rischi.
Dengue: i sintomi della febbre
La febbre Dengue è una malattia trasmessa dalle zanzare delle specie Aedes. La patologia è, in realtà, asintomatica nell’80% dei casi, ma è anche nota con il nome di “febbre spacca ossa”. Dopo un periodo di incubazione di 3-14 giorni è possibile osservare la comparsa di diversi segni:
- Febbre, anche elevata
- Mal di testa, concentrato nella zona dietro agli occhi
- Dolori muscolari e articolari
- Disturbi gastro-intestinali, tra cui rientrano nausea, vomito e diarrea
- Abbassamento della pressione
- Eruzioni cutanee, che compaiono sulla maggior parte del corpo a 3-4 giorni dall’esordio della malattia
Raramente la Dengue si manifesta come febbre emorragica, che risulta estremamente pericolosa.
Febbre Dengue: il contagio
Fortunatamente la febbre Dengue non può essere trasmessa da persona a persona. L’unico vettore è, infatti, costituito dalle zanzare, che, dopo aver punto una persona infetta, trasportano il virus. Chi contrae la malattia, in forma sintomatica e non, fa da serbatoio. Il patogeno circola nel sangue da 2 a 7 giorni. La zanzara responsabile della diffusione della Dengue è la Aedes Aegypti, ma si registrano casi di contagio avvenuti a causa di punture di Aedes Albopictus.
La malattia è endemica nelle zone del pianeta a clima tropicale. Tra queste rientrano Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America centro-meridionale e Australia. Il cambiamento climatico e il conseguente spostamento del range di azione di alcuni insetti ha, però, favorito un aumento dei casi anche in alcune aree europee.
Febbre Dengue: la cura
Anche se i sintomi della febbre Dengue non sono, nella maggior parte dei casi, gravi, intervenire tempestivamente rimane fondamentale. La diagnosi avviene, in genere, grazie all’anamnesi, ma è possibile effettuare la ricerca degli anticorpi specifici nel sangue. Per quanto non esista una cura ad hoc contro la malattia, farmaci antipiretici e terapie volte a mantenere idratati i pazienti svolgono un ruolo di rilievo.
Quando ci si reca in zone dove la Dengue è endemica è consigliabile effettuare il vaccino, mentre, per il resto, la prevenzione si basa sul limitare al minimo i contatti con le zanzare. Vestiti lunghi, zanzariere e repellenti diventano, quindi, i migliori alleati. Evitare i ristagni d’acqua impedisce agli insetti di proliferare e, tanto i singoli quanto le autorità competenti, sono chiamati ad agire di conseguenza.
La Dengue colpisce ogni anno 390 milioni di persone nel mondo, perciò la febbre spacca ossa è una delle più importanti malattie legate alle zanzare. Fortunatamente la patologia si rivela letale solo nell’1% dei casi, ma controllarne la diffusione resta fondamentale. Ogni contagio deve essere, dunque, segnalato alle autorità competenti che sono tenute a effettuare tempestivamente indagini e opportune disinfestazioni.
Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità.