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Consumo carne, solo il 12% degli americani mangia il 50% della produzione USA

Consumo carne, solo il 12% degli americani mangia il 50% della produzione USA

Secondo una ricerca, solo una piccola parte dei consumatori americani mangia più di metà della produzione di carne bovina.

Agli americani piace la carne, ma la verità è che ad alcuni piace veramente tanto, forse troppo. Secondo una recente ricerca dell’Università della North Carolina e della Università Tulane pubblicata sulla rivista Nutrients, solo una piccola minoranza, circa il 12% dell’intera popolazione degli Stati Uniti, sarebbe responsabile del consumo di metà della produzione di carne bovina dell’intera nazione ogni giorno. Il dato impressionante sui «supercarnivori» americani arriva dall’analisi dei dati raccolti sulle abitudini alimentari su 10mila cittadini USA dal CDC, il centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie. 

Consumo carne, solo il 12% degli americani mangia il 50% della produzione USA
@envatoelements

Quanta carne mangiano gli americani?

Tanta. Secondo dati FAO gli americani sono il paese dal più alto consumo di carne pro-capite al mondo. Ogni cittadino americano consuma in media oltre 100kg di carne ogni anno. In Italia, per confronto, si arriva a 77kg (dati ANSA). A piacere particolarmente agli americani è la carne di pollo (circa 50kg pro-capite all’anno) seguita da quella bovina (36kg). 

Eppure, come sembrerebbe indicare la ricerca, il dato pro-capite dipingerebbe un panorama inesatto. La maggior parte del consumo di carne, in particolare quella bovina, negli Stati Uniti è dovuta a un ristretto gruppo di «supercarnivori» responsabili di mangiare di più di metà di tutta la carne prodotta nei 50 stati USA. 

L’identikit del «supercarnivoro» USA

Il grande consumatore di carne americano è uomo e ha tra i 50 e 65 anni. Questa ristretta fascia della popolazione statunitense consuma, a detta dei ricercatori: «Una quantità sproporzionata di carna bovina ogni giorno». Della carne consumata in un dato giorno, quasi un terzo proveniva da tagli di manzo come bistecca o petto. Ma 6 fonti di carne su 10 erano invece piatti «misti» come hamburger, burritos, tacos, polpettoni o spaghetti al ragù.

«Ci siamo concentrati sulla carne bovina a causa del suo impatto pronunciato sull'ambiente, unito all'alto contenuto di grassi saturi, dannosi per la salute» ha detto il professor Diego Rose dell’Università Tulane che ha condotto la ricerca. L’obiettivo dichiarato dello studio era di poter contribuire a indirizzare meglio i programmi e le campagne educative sul consumo di carne. 

Campagne di sensibilizzazione mirate per gli americani contro il consumo di carne

Il nostro sistema alimentare globale contribuisce in modo significativo alle emissioni di gas serra, generando totale impressionante di 17 miliardi di tonnellate di anidride carbonica all'anno. Questo valore rappresenta circa un terzo di tutti i gas serra prodotti dalle attività umane. In particolare, l'industria della carne bovina ha un impatto ambientale considerevole ed è responsabile di emissioni che sono fino a 10 volte superiori a quelle della carne di pollo e oltre 50 volte superiori a quelle dei fagioli.

I ricercatori sono rimasti sopresi di come solo una piccola percentuale di americani fosse responsabile di metà del consumo di carne bovina negli USA, ma i dati potrebbero non essere del tutto scoraggianti. «Se riuscissimo a convincere quel 12% a ridurre i consumi di carne attraverso campane di eduzione mirate, il guadagno per il pianeta sarebbe eccezionale» ha spietato Rose «D’altra parte proprio quel 12% potrebbe essere il più resistente al cambiamento». 

Gli americani di età inferiore ai 29 anni e quelli di età superiore ai 66 anni erano i meno propensi a consumare grandi quantità di carne bovina. Il lato positivo, secondo Rose, sarebbe che proprio le nuove generazioni di americani potrebbero essere più interessate a mitigare gli effetti del cambiamento climatico. 


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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