Vari studi hanno mostrato che con il caldo i comportamenti aggressivi si moltiplicano e la causa va cercata in cervello, sonno e stanchezza.
Il caldo sembra rendere tutti più irritabili e, secondo quanto dice la scienza, una correlazione tra i comportamenti aggressivi e le alte temperature effettivamente esiste. Diversi studi hanno provato che la violenza dilaga nelle giornate torride e che, anche senza eccessi, l’irritabilità dei singoli cresce. Le cause non sono ancora del tutto chiare, ma pare che alla dinamica contribuiscano diversi fattori.
Caldo e comportamenti aggressivi
Quando le giornate si fanno roventi, quella di sentirsi più insofferenti è più che una sensazione. La scienza si è a più riprese concentrata sul rapporto tra caldo e comportamenti aggressivi e i lavori mostrano un quadro chiaro. Durante i periodi torridi le persone alla guida senza aria condizionata sono più inclini a suonare il clacson, i battibecchi coniugali si fanno più frequenti, le zuffe tra atleti risultano meno rare e i crimini violenti aumentano. Gli studi condotti negli ambienti controllati di laboratorio hanno confermato la tendenza.
Quando la temperatura di bulbo umido supera i 35 °C, corpo e psiche umana sembrano, quindi, andare in crisi. Una ricerca condotta sulle prigioni del Mississippi tra 2004 e 2010 ha persino mostrato che nei giorni con temperature superiori a 27°C la probabilità di episodi di violenza tra detenuti era del 18% più alta.
Perché il caldo rende nervosi?
Per quanto gli esperti diano ormai per assodato che tra caldo e comportamenti aggressivi esiste una correlazione, le cause rimangono ancora in fase di analisi. Molte ipotesi suggeriscono che le alte temperature alterano i circuiti neurali, con particolare influenza sulla corteccia prefrontale e orbito-frontale. Il primo settore del cervello regola le performance mentali complesse, mentre il secondo è connesso al controllo di sé.
Con il caldo siamo, insomma, più inclini a scegliere la strada più breve e meno razionale. Durante l’estate a cambiare è anche il modo di fare acquisti. I consumatori eleggono, infatti, a criterio principe di scelta dei prodotti la comodità e questo non è un caso. Grande importanza sembra poi, anche averla il sonno. Nelle notti torride dormire è più complicato e ciò ha un impatto sulla salute mentale dei soggetti.
Chi soffre maggiormente per l’aggressività da caldo?
La correlazione tra caldo e comportamenti aggressivi preoccupa gli scienziati. La corsa del riscaldamento globale, infatti, non si ferma e le giornate con temperature fuori scala sono destinate a diventare sempre più normali durante l’estate. A subire in modo drammatico gli impatti del cambiamento climatico sono, per altro, coloro che non possono permettersi sistemi di mitigazione dell’emergenza. I Paesi in via di sviluppo e le fasce più povere della popolazione sono, dunque, maggiormente a rischio.
Non bisogna, comunque, cadere nell’errore di credere che un ambiente più caldo porti automaticamente con sé una tendenza alle decisioni più irrazionali. A creare problemi è, infatti, la deviazione rispetto alle temperature abituali e, quindi, l’escursione termica connessa alle ondate di calore.
Per la psicologia la relazione tra caldo e comportamenti aggressivi è oggetto di studio da anni. Durante i periodi roventi si verifica anche un calo delle performance e ciò influisce sulla produttività dei singoli. Gli accessi nei reparti psichiatrici per comportamenti autolesionisti o per riaccentuarsi di disturbi connessi a bipolarismo e schizofrenia sono più alti. Alcuni studi mostrano persino che il clima ha un impatto negativo sui tassi di suicidi.
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