Zucche ornamentali, quali sono buone da mangiare

Con l’autunno arrivano le zucche da mangiare e quelle belle da vedere. Nel primo caso parliamo dell’alimento, più che versatile in cucina e dalle ottime proprietà nutrizionali. Nel secondo, invece, facciamo riferimento alle zucche ornamentali o decorative, spesso bellissime ma meno saporite, alle volte addirittura tossiche. Vediamo allora quali sono le zucche ornamentali, quali si mangiano e quali no e quando bisogna fare attenzione.

Le zucche ornamentali sono edibili?
C’è una prima grande lezione da imparare a proposito di zucche: tutte le zucche sono edibili. La differenza è che alcune sono state selezionate per il sapore, altre per l’aspetto. Per quel che riguarda nello specifico le ornamentali, ci sono due tipologie di questa famiglia: le zucche mangerecce, appartenenti alla specie Cucurbita maxima e Cucurbita moschata, che sono commestibili ma poco saporite perché selezionate per il loro aspetto. Poi ci sono le zucche lagenarie più coriacee e resistenti. A maturazione diventano molto dure all’esterno e la polpa è tanto fibrosa da essere considerata immangiabile. Il loro scopo, dunque, è esclusivamente decorativo.
Zucche ornamentali buone da mangiare
Fare un distinguo netto tra le due tipologie, però, non è sempre corretto. Ci sono alcune tipologie di zucca che in Italia consideriamo ornamentali perché hanno forme e colori inusuali, ma che all’estero vengono consumate tranquillamente. È questo il caso della zucca pâtisson, o disco volante, in Francia considerata una prelibatezza se consumata giovane. O la zucca Hokkaido, dall’insolita forma a pera e al gusto di castagna, che timidamente sta facendo il suo ingresso anche nella cucina italiana. Ancora, alcune sono deliziose per farne composte e marmellate, altre sono adatte ad essere fritte. Delle varietà vanno bene solo nel minestrone e di alcune altre si consumano solo i semi tostati.
Quando le zucche sono tossiche
A prescindere che si tratti di zucche ornamentali o meno, quando il sapore è amaro la zucca non deve essere consumata. Al pari delle zucchine e dei cetrioli, anche la zucca, infatti, sviluppa una particolare sostanza tossica, la cucurbitacina, che persiste anche dopo la cottura dell’alimento. Il rischio è quello di un’intossicazione anche grave.
L'ANSES, Agenzia francese per la salute e la sicurezza alimentare, ambientale e professionale, stima che tra il 2012 e il 2018 circa l'8,5% dei casi di intossicazione alimentare, causati dalla confusione tra pinte commestibili e non, è dipeso dal consumo di zucca. Prime solo le intossicazioni da bulbi e castagne matte (11%).
