Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto che lo zenzero veniva utilizzato nel Medioevo come cura contro la lebbra.
Nel Medioevo le conoscenze nel campo medico non erano le stesse che abbiamo ai giorni nostri. Capitava, quindi, che alcuni ingredienti come lo zenzero fossero considerati al pari di un medicinale. Uno studio recentemente pubblicato su Scientific Reports ha scoperto, infatti, che nel Medioevo lo zenzero veniva addirittura utilizzato come medicinale contro la lebbra.
Lo studio sull’utilizzo dello zenzero nel Medioevo
La scoperta che vuole nel Medioevo lo zenzero utilizzato come medicinale contro la lebbra è di un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’Università della Sapienza di Roma. Nello specifico, i risultati sono il frutto di una collaborazione tra il laboratorio DANTE – Diet and Ancient Technology della Sapienza, l’Università di Roma Tor Vergata e le università di Durham, Nottingham e Warwick.
I dati dello studio si basano sull'analisi del tartaro rinvenuto sugli scheletri provenienti dal lebbrosario di Peterborough. I ricercatori hanno trovato dei microresti di origine vegetale all’interno del tartaro. Si tratta della prima prova che lo zenzero veniva utilizzato come medicinale per curare la lebbra nel Medioevo.
L’utilizzo dello zenzero nel Medioevo
Lo zenzero è una spezia che arrivava in Europa dal lontano Oriente. Lo zenzero aveva un costo molto alto a causa della sua difficile reperibilità, ma anche perché si pensava avesse delle proprietà terapeutiche. Proprio per questo motivo, nel Medioevo lo zenzero era utilizzato quale medicinale.
Tuttavia, prima dello studio coordinato dall’Università della Sapienza, non vi erano delle vere e proprie prove sull’utilizzo dello zenzero per la cura della lebbra. Nei libri contabili ritrovati negli oltre 300 lebbrosari eretti in Inghilterra dall’XI al XVI secolo, infatti, non sono mai state rinvenute informazioni esplicite sui medicinali utilizzati contro la lebbra.
La lebbra nel Medioevo
La lebbra è chiamata anche morbo di Hansen. Si tratta di una malattia scatenata da due batteri: Mycobacterium leprae o Mycobacterium lepromatosis. La lebbra non era presente solo nel Medioevo, ancora si registrano dei casi in alcune parti del mondo. Tuttavia, è una malattia in declino da diversi anni.
L’ipotesi più affermata sulla trasmissione della lebbra tra uomo e uomo è l’inalazione di goccioline cariche di batteri. Tuttavia, secondo lo studio riportato su Scientific Reports, è necessario un contatto stretto e prolungato con la persona infetta per diverse settimane. Anche i tempi di incubazione sono abbastanza lunghi: dai 2 ai 10 anni.
Zenzero, il medicinale usato nel Medioevo
La scoperta della presenza di zenzero nel tartaro delle persone decedute nel Medioevo a causa della lebbra è, fino ad ora, la testimonianza più antica del suo utilizzo come medicinale. Inoltre, fornisce informazioni aggiuntive su come venivano preparate e somministrate alcune cure all’interno dei lebbrosari.