Riscaldamento globale, pianeta bollente a causa della CO2

La CO2 è un importante gas serra, quindi la sua presenza in atmosfera alimenta il riscaldamento globale. Per quanto questo sia risaputo uno studio ha fatto suonare un nuovo campanello d’allarme. Il lavoro, pubblicato in Nature Communications, ha mostrato che le previsioni tracciate fino a oggi riflettono una sottovalutazione. La temperatura sul pianeta rischia, infatti, di aumentare fino a 14 °C.

Riscaldamento globale: in che modo la CO2 in atmosfera influenza le temperature?
L’impatto che la CO2 ha sul riscaldamento globale è ormai al centro dell’attenzione degli scienziati da tempo. Questo gas, accumulandosi nell’atmosfera, è in grado di impedire che la radiazione solare venga riflessa dal nostro pianeta e di intrappolare, quindi, calore. L’effetto perdura per secoli e ciò rende l’anidride carbonica un importante gas serra, nonché un parametro da considerare quando si cerca di fare previsioni sull’aumento delle temperature terrestri.
Le stime riferiscono che oggi la concentrazione di tale sostanza nell’aria è aumentata di circa 1.5 volte rispetto ai livelli dell’epoca pre-industriale. L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite stima che nel peggiore degli scenari relativo alle emissioni le colonnine di mercurio finiranno per raggiungere medie globali di 4.5 °C superiori a quelle odierne. La prospettiva appare, però, ora persino più buia.
Riscaldamento globale e CO2: lo studio
A concentrarsi sull’impatto che la CO2 ha sul riscaldamento globale ci ha pensato un team di Royal Netherlands Institute for Sea Research (NIOZ), Università di Utrecht e Università di Bristol. I ricercatori hanno analizzato una carota di sedimento marino estratta dal fondale dell’Oceano Pacifico per ricostruire i dati relativi alla concentrazione dell’anidride carbonica nelle acque negli ultimi 18 milioni di anni.
La ricostruzione è avvenuta tramite l’esame della composizione chimica della membrana degli archaea, degli specifici microrganismi. La ricerca di clorofilla e colesterolo e della presenza in esse di carbonio del tipo 12 C e 13 C ha permesso di mettere in relazione temperatura e anidride carbonica. Ne è emerso che la concentrazione di CO2 è scesa dalle 650 parti per milione di 15 milioni di anni fa alle 250 ppm dell’epoca pre-industriale.
Riscaldamento globale ed emissioni di CO2
Lo studio apre inquietanti prospettive sull’influenza che i livelli di CO2 nell’atmosfera possono avere sul riscaldamento globale. La temperatura media 15 milioni di anni fa è risultata di 18 °C. Si tratta di un valore di oltre 4 °C superiore a quello odierno. Gli scienziati hanno, quindi, sottolineato che ciò rende evidente che la relazione tra concentrazione di anidride carbonica in acqua, e quindi in atmosfera, e colonnine di mercurio potrebbe essere più stretta di quanto si pensava.
Una simile analisi suggerisce che, l’aumento di temperatura globale possa, entro il 2100, toccare quota +7 o +14 °C. Si tratta di uno scenario molto diverso da quello prospettato dall’IPCC che pone i limiti a +1.5 e +4.5 °C.
La ricerca su riscaldamento globale e CO2 si dimostra estremamente innovativa, ma anche tutt’altro che confortante. Jaap Sinninghe Damsté, fra gli autori senior, ha spiegato che lo studio offre un assaggio di quello che potrebbe essere il futuro del pianeta se non si prendono gli opportuni provvedimenti tanto per ridurre le emissioni, quanto per migliorare le tecnologie per compensarle.
