Molti intuitivamente sanno che il contatto con la natura riduce lo stress, la ricerca scientifica ci aiuta a capire meglio questo fenomeno.
Molte persone si rivolgono alla natura quando hanno bisogno di staccarsi dagli stress della vita. Ma qual è il nesso tra l’atto di immergersi nella natura e la riduzione dello stress? Questa domanda è stata oggetto di numerosi studi scientifici che mirano a capire il profondo impatto che lo stare in natura ha sul nostro benessere mentale.
Riduzione degli Ormoni dello Stress
La fisiologia umana offre una chiave per comprendere il legame tra stare in natura e riduzione dello stress. Le ricerche in questo campo mostrano che l'esperienza di essere immersi in un ambiente naturale può influenzare direttamente il nostro sistema endocrino. Infatti, gli ormoni dello stress come il cortisolo tendono a diminuire in risposta al contatto con la natura.
Uno studio condotto in Giappone legato ai benefici dei “bagni di foresta” ha evidenziato che dopo aver trascorso del tempo in un bosco, le persone avevano livelli di cortisolo significativamente inferiori rispetto a chi era rimasto in un ambiente urbano. Questa scoperta suggerisce che la natura agisce come un potente agente anti-stress, contribuendo a regolare i nostri livelli ormonali.
Rilassamento attraverso il sistema parasimpatico
Un altro canale attraverso cui la natura riduce lo stress è l'attivazione del sistema nervoso parasimpatico, noto come sistema di "riposo e digestione". Questo sistema contrasta l'attivazione del sistema nervoso simpatico coinvolto nella risposta di "lotta o fuga". Stare in natura ci aiuta a fare questo passaggio, abbassando così il nostro livello di stress psico-fisico.
Quando siamo in contesti naturali che riteniamo essere “sicuri”, si attiva il sistema parasimpatico, si abbassa la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, e percepiamo di essere più tranquilli, motivati, curiosi, e sereni.
La teoria della rigenerazione dell’attenzione
La teoria della rigenerazione dell'attenzione (Nature Restoration Theory) getta ulteriore luce sul legame tra stare in natura e riduzione dello stress. Secondo questa teoria, gli ambienti naturali offrono uno spazio di recupero per le risorse cognitive stanche dalla costante stimolazione urbana e tecnologica.
Gli stimoli naturali, come il suono del vento o il canto degli uccelli, richiedono un tipo diverso di attenzione rispetto a quelli artificiali, e consentono al cervello di distendersi e ripristinarsi. In questo stato, la mente ha una più alta capacità di creatività e problem-solving, e quindi è meno soggetta al senso di essere "sopraffatti dalla vita".
L’essere umano sembra essere “programmato” per stare bene quando è a contatto con la natura. Mentre la scienza ci guida nel comprendere il nesso tra stare in natura e riduzione dello stress a livello psico-fisico, è vero anche che per molti il senso di "connessione" che si può provare in natura offre un’esperienza di radicamento profondo che dona pace e serenità. La natura, quindi, ci offre diverse vie per aiutarci a ridurre lo stress – da quelle fisiologiche a quelle esistenziali e spirituali – e questo ci può motivare ad prendere del tempo da dedicare alla natura per coltivare il nostro benessere.