Pesce: acciughe e sardine in scatola sono le scelte più sostenibili
Oggi siamo abituati a sentir parlare di cibi del futuro, ma tra le risorse chiave sostenibili per l’alimentazione, non bisogna trascurare un grande classico: sardine e acciughe in scatola. Questi pesci, piccoli e molto presenti nei nostri mari, potrebbero rivelarsi una grandissima risorsa per la lotta alle emissioni. Nella filiera non mancano i progressi in merito all’impatto ambientale e il mondo sembra fortunatamente accorgersene.
Pesce in scatola sostenibile
Acciughe e sardine in scatola sono alimenti di origine tutt’altro che recente, che stanno tornando alla ribalta come risorse sostenibili. L’umanità lavora da anni per trovare fonti di proteine alternative, ma quelle di origine animale continuano ad avere un ruolo di rilievo. Mari e oceani diventano, allora, i luoghi a cui rivolgersi per contenere l’impatto ambientale del settore.
Se per ogni tonnellata edibile di carne di manzo vengono emessi 56.2 kg di CO2 equivalente, il valore cala a 0.6 kg, guardando alle sardine atlantiche. Queste sono estremamente abbondanti e si riproducono molto velocemente. Conservate sott’olio non richiedono, poi, refrigerazione e possono essere consumate senza l’impiego di ulteriore energia per la cottura. Gli sprechi sono limitati al minimo e l’alluminio della confezione risulta facilmente riciclabile.
Sardine e acciughe in scatola risorse sostenibili
A rendere sardine e acciughe in scatola degli alimenti sostenibili possono concorrere diversi fattori. Molte aziende produttrici stanno, dunque, operando importanti cambiamenti, per adeguare le strutture alle esigenze dell’ambiente. I pannelli solari sostituiscono sempre più spesso gli impianti alimentati da combustibili fossili. La circolarità si trasforma, poi, in un’esigenza chiave quando si guarda all’utilizzo dell’acqua.
Garantire totale trasparenza, attraverso una completa tracciabilità dei prodotti è parte integrante del processo. Le certificazioni rilasciate dal Marine Stewardship Council aiutano il consumatore a capire se la pesca è condotta in modo sostenibile. Oggi solo il 16% del pescato mondiale si dimostra conforme ai parametri, ma si attendono progressi rapidi e significativi.
Migliorare
Sardine e acciughe in scatola risultano già di per sé alimenti sostenibili, ma migliorare il bilancio è possibile. Gli esperti sottolineano che la questione più complicata rimane il mantenimento dell’equilibrio. Perché la pesca eccessiva non minacci gli stock di pesci, che rimangono una risorsa rinnovabile, ma non inesauribile, sono necessari interventi. Impegnarsi per la riduzione delle emissioni in ogni settore appare, poi, l’unica strategia per non mettere ulteriormente sotto stress le scorte ittiche. Le aziende produttrici stanno lavorando anche sul design per attirare i consumatori verso articoli spesso sottovalutati. A orientarsi verso il pesce in scatola sono, comunque, ormai fortunatamente anche alcuni chef.
Acciughe e sardine in scatola potrebbero diventare le risorse sostenibili di presente e futuro. Oggi il 44% del pesce a livello mondiale viene mangiato fresco, il 35% è congelato e solo l’11% risulta inscatolato. La strada per ridurre le emissioni di gas serra connesse al sistema alimentare, corrispondenti al 35% di quelle prodotte a livello globale, appare ancora lunga.
