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Dobbiamo cambiare il nostro modo di mangiare pesce

Dobbiamo cambiare il nostro modo di mangiare pesce

Se teniamo l’ambiente dobbiamo cambiare il nostro modo di mangiare pesce, anche per rispetto dell’animale che ci sta nutrendo. Fortunatamente gli chef ci vengono in aiuto.

C’è poco da fare, dobbiamo cambiare il nostro modo di mangiare pesce, sia per una questione ambientale e di sfruttamento consapevole delle risorse, sia per una questione di rispetto verso quell’animale che abbiamo catturato per cibarci. Del resto da anni stiamo esercitando una pressione eccessiva sui mari e gli oceani e questo ha portato ad una diminuzione del 39% delle specie marine negli ultimi 40 anni, come sottolinea un report del WWF.

Perché è importante cambiare il nostro modo di mangiare pesce

Se pensiamo che le attuali riserve ittiche dedicate alla pesca commerciale sono calate di un 30% si può capire perché è così importante cambiare il nostro modo di mangiare pesce. Gli esperti hanno calcolato che mediamente consumiamo solo il 40% percento di ogni singolo pesce che cuciniamo, praticamente solo il filetto. Gli scarti, come la testa, le interiora, le lische, le pinne e le squame finiscono spesso e volentieri nel cestino della spazzatura, soprattutto quando cuciniamo in casa.

Eppure sono sempre più numerosi gli chef che sperimentano proprio con quelle parti del pesce che ci spaventerebbe vedere nel piatto. Anche perché i ristoranti sono un vero e proprio business da tenere in piedi: valorizzare la materia prima diminuendo gli sprechi non solo dà vita a una cucina più sostenibile, ma rende anche un locale più remunerativo.

Un esempio su tutti è l’utilizzo delle teste di pesce: normalmente vengono semplicemente buttate, ma in realtà sono ottime per la preparazione di brodi al sapore di mare o zuppe. Lo stesso destino possono avere le lische, le pinne e qualsiasi altra parte «scheletrica» del pesce. In particolare questi ingredienti poco utilizzati danno il meglio di sé dopo un’affumicatura, rilasciando ancora più sapore.

Un’altra alternativa, questa volta per la pelle e le squame, è la frittura: una volta tolta dal pesce ancora crudo la si immerge nell’olio bollente. Questo tipo di cottura rende la rende croccante ma allo stesso tempo abbastanza friabile. È perfetta da consumarsi anche ridotta in polvere, magari a condire uno spaghetto. Provare per credere.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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