Il bombardino è famoso perché nei rifugi è la bevanda calda per eccellenza e il cocktail si chiama così a causa di una strana esclamazione.
Il bombardino è la bevanda dell’inverno per eccellenza, ma capire perché il cocktail si chiama così non è semplice. Il sapiente mix di alcolici e latte è stato inventato a Livigno e deve il suo nome a una particolare esclamazione. Oggi ne esistono diverse varietà, ma la ricetta originale che l’ha trasformato in una celebrità è unica.
Perché si chiama bombardino?
Per capire perché il bombardino si chiama in questo modo è necessario fare un salto indietro nella storia. Il cocktail sembra, infatti, essere nato a Livigno, presso il rifugio del Mottolino. Pare che quando l’inventore della bevanda la offrì agli altri direttori di stazioni sciistiche della zona durante una riunione il consenso sia stato unanime.
La leggenda vuole, anzi, che uno dei fortunati assaggiatori abbia esclamato; “Accidenti, è una bombarda” battezzando inconsapevolmente il drink. L’affermazione faceva riferimento, probabilmente, tanto all’esplosione di sapore, quanto alla capacità del bombardino di scaldare.
Chi ha inventato il bombardino?
Al di là della leggenda che spiega perché il bombardino si chiama così, è noto che la bevanda è stata inventata negli anni 70. A essere riconosciuto come padre del cocktail è Aldo Del Bò. Genovese, ex giocatore di rugby ed ex ufficiale degli alpini che, nel 1972, ha iniziato a dirigere gli impianti di risalita dell’ex Tea Vidal.
Per combattere il freddo dell’inverno il nuovo arrivato avrebbe avuto la geniale idea di mischiare whiskey, latte e liquore all’uovo caldo. Il bombardino ha subito cominciato a spopolare e, prima dell’entrata in vigore delle norme sugli alcolici sulle piste, è stato per anni “la bevanda degli sciatori”. Il drink può essere considerato, in un certo senso, l’Irish Coffee delle piste.
Bombardino: dal significato alla ricetta
Per capire perché il bombardino si chiama così è necessario guardare anche a come si prepara il drink. Oggi la ricetta originale ha subito delle variazioni. La bevanda è costituita, quindi, per due parti da zabaione. Questo va scaldato, ma non deve essere portato a ebollizione. Si aggiunge, poi, il brandy, che è andato a sostituire il whiskey e si completa la preparazione con la panna.
A piacimento è possibile guarnire con una spolverata di cacao. Il sapore, dolce e aromatico, può trarre in inganno, ma il drink arriva ad avere il 30% di gradazione alcolica. Deve, quindi, essere consumato con moderazione.
Una volta compreso perché il bombardino si chiama così guardare alle varianti, che hanno nomi altrettanto originali, è quasi d’obbligo. Nel Calimero, allora, il caffè sostituisce il brandy. Nel Pirata il posto d'onore è occupato dal Rhum. Per finire non è possibile trascurare il ritorno alle origini dello Scozzese, in cui la parte alcolica è costituita dal whiskey. Per non privarsi della gustosa bevanda nemmeno in estate, alcuni hanno persino deciso di servirla ghiacciata.