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Perché il liquore Strega si chiama così

Perché il liquore Strega si chiama così

Aromatica e speziata, la bevanda nasce nel 1860 nella leggendaria patria della stregoneria, ecco perché il liquore Strega si chiama così

Conosciuto in più di 50 Paesi oltre confine, il liquore Strega è un distillato di erbe, tonico e digestivo, oggi eccellenza italiana nel mondo. La sua storia inizia nel 1860, a Benevento, nell’azienda familiare degli Alberti. Un racconto fatto di tradizioni, cultura e sapienza espressa nel nome stesso della bevanda. Ecco allora perché il liquore Strega si chiama così e qual è l’origine della ricetta.

perché liquore strega si chiama così
FOTO: Stolz @Wikimedia

Liquore Strega, la ricetta originale

È il 1860 quando il giovane Giuseppe Alberti apre il suo Bar in centro città a Benevento, ove da poco si era trasferito per ragione familiari. Mentre la sua attività decolla, l’Alberti si appassiona alla liquoristica e inizia a produrre la sua bevanda. La ricetta originale gli era stata donata dai frati di un vicino convento benedettino e grazie all’aiuto del padre speziale, viene testata e migliorata di continuo e fino al raggiungimento del risultato che oggi tutti conosciamo.

Quella del liquore Strega, infatti, è una ricetta complessa e tutta naturale. Contiene oltre 70 erbe e spezie provenienti da tutto il mondo e viene fatta stagionare a lungo in tradizionali tini di rovere. Tra i numerosi ingredienti contiene: menta del Sannio, ginepro dell’Appennino italiano, cannella di Ceylon, finocchio. Il caratteristico colore giallo della bevanda si deve, invece,, all’aggiunta di zafferano. Benché alcuni degli ingredienti siano noti, la ricetta originale della distilleria rimane chiaramente segreta.

Perché il liquore Strega si chiama così?

Giuseppe Alberti si appassiona alla liquoristica e lavora alla sua bevanda digestiva in un momento storico decisamente propizio per i distillati. Dopo l’unità d’Italia, infatti, questi elisir escono dai monasteri ecclesiastici per essere conosciuti e apprezzati anche dalla gente comune.

Abilità del giovane Alberti fu quella di intercettare questa curiosità e coniugarla con la sua nuova attività. Un’intuizione che si riflette, poi, nel nome scelto per la bevanda. Notoriamente, infatti, i territori dell’Irpinia e del beneventano erano considerati fortemente legati al culto della stregoneria. Benevento, in particolare, si dice fosse il luogo prediletto per il raduno delle streghe di tutto il mondo e diversi tra scrittori, pittori e artisti si sono ispirati a questa credenza popolare alimentandone la suggestione.

Una storia che si muove tra realtà e fantasia (durante il periodo dell’Inquisizione molte confessioni estorte a supposte streghe parlavano dei sabba di Benevento) e che rivive attraverso il marchio di questa eccellenza italiana.


Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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