Il pane africano, noto come injera, è una sorta di crepes a base di farina di teff, scopriamo come si prepara e come si serve.
La cultura africana non è particolarmente famosa per le sue ricette. Sono davvero poche quelle che hanno valicato i confini e sono arrivate fino a noi. In tempi recenti tuttavia, complice la contaminazione culturale a cui assistiamo in particolare nelle grandi città, alcuni piatti sono finiti, almeno di nome, sulle nostre tavole. Tra i più famosi c'è il pane africano, una ricetta tipica dell'Etiopia ma anche di altre zone dell'Africa Orientale.
Injera, il pane africano
Volendo descrivere il pane africano occorre fare ricorso a una similitudine sia per quanto riguarda la forma che la preparazione. L'injera, questo il nome della pietanza, somiglia per aspetto e ricetta a quella di una crepes. L'ingrediente principale è la farina di teff, una farina senza glutine ricavata dall'omonimo cereale.
Nella cultura africana, l'injera non è solo un accompagnamento dei piatti ma anche il piatto stesso e lo strumento per consumarlo. Questa sorta di crepe larga 60 cm viene infatti utilizzata come vassoio per le varie pietanze. Altro pane africano viene servito come accompagnamento e utilizzato per portare il cibo alla bocca.
La ricetta tradizionale del pane africano prevede una lunga fermentazione di acqua e farina. La pastella ottenuta, in cottura, sviluppa tutta una serie di bollicine sulla superficie conosciute come occhi a nido d'ape. Per la cottura si utilizza una particolare piastra nota come metad e il suo coperchio, il kidal. Lo shock termico a cui è sottoposta la base del pane unitamente alla più delicata cottura della parte superiore conferiscono all'injera il suo caratteristico aspetto.
Pane africano: la ricetta dell'injera
Preparare il pane africano con la ricetta tradizionale è un procedimento piuttosto lungo ma molto semplice. Ci sono dei tempi di riposo da rispettare pertanto occorre decidere per tempo la sua preparazione. Vediamo quindi gli ingredienti e tutti i passaggi.
- 200 g di farina di teff
- 230 ml di acqua tiepida
- 100 ml di acqua bollente
- 3 g di lievito di birra
- 1 pizzico di bicarbonato
Versate l'acqua tiepida in una ciotola, unite il lievito e fatelo sciogliere. Aiutandovi poi con una frusta da cucina incorporate la farina di teff. Ottenuta una pastella liscia e priva di grumi copritela con pellicola e lasciate fermentare 2 giorni a temperatura ambiente.
Unite l'acqua bollente e il bicarbonato e mescolate fino a ottenere una pastella omogenea. Coprite e lasciate riposare per un'ora. Ora non resta che procedere con la cottura. Scaldate una padella antiaderente di grandi dimensioni e oliatela appena (in Africa si utilizza l'olio di colza). Versate un mestolo di pastella e roteate la padella in modo da ottenere uno spessore uniforme.
Cuocete fino a che sulla superficie non cominceranno a formarsi le bollicine quindi mettete il coperchio e proseguite la cottura per un paio di minuti. Mano a mano che son pronte, impilatele una sull'altra.
Il pane africano viene servito in accompagnamento a un altro piatto tipico, lo zighinì. Questa sorta di spezzatino di carne molto speziato, insieme ad altre preparazioni come verdure cotte, insalata e legumi, rappresenta il piatto principale delle popolazioni nonché uno dei più conosciuti.