Ortica in cucina, come usare quest’erba selvatica

Ingrediente tipico della tradizione culinaria contadina, l’ortica è un’erba selvatica comune, di facile reperibilità e disponibile per gran parte dell’anno. Anche apprezzata per le proprietà curative e medicamentose, in cucina si può valorizzare in molti modi diversi. L’importante è imparare a usarla. Per le note proprietà orticanti, infatti, non c’è bisogno di ricordare che questa pianta va trattata con una certa attenzione.

Benefici e proprietà dell’ortica
L’ortica, nome scientifico Urtica dioica, è una pianta antica e da sempre utilizzata in preparazioni erboristiche e culinarie. Consumata come tisana, o impiegata in ricette più elaborate, la pianta vanta proprietà toniche, antinfiammatorie e diuretiche. In particolare, le foglie d’ortica sono ricche di vitamine, Sali minerali e oligoelementi e si utilizzano come remineralizzanti, ricostituenti, diuretici e per riequilibrare la flora dell’intestino. Usata esternamente, come lozione, aiuta a contrastare il sebo in eccesso e a trattare la dermatite seborroica di pelle e capelli.
Come si può mangiare l'ortica
Le ortiche si possono consumare fresche o essiccate. Si possono raccogliere allo stato selvatico o acquistare pronte in erboristeria.
Si consumano per lo più i germogli e le foglioline giovani, ma anche la radice è perfetta per la preparazione di decotti, allo scopo di trattare patologie della prostata. Come alimento, previa bollitura, l’ortica in cucina si presta alla preparazione di risotti, ripieni di carne, minestre e frittate. O semplicemente si ripassa in padella come contorno.
Ortica in cucina, quando raccogliere la pianta
Le stagioni di mezzo sono i momenti migliori per raccogliere le ortiche, meglio ancora se dopo la pioggia. In primavera (prima della fioritura) e in autunno, infatti, la pianta origina nuovi getti. Staccandoli con cura si avrà la possibilità di raccoglierla tutto l’anno.
Per l’alto potere irritante della pianta è bene, però, imparare a trattarla. Si può usare un guanto per proteggere le mani, o si può ricorrere a un trucchetto della nonna per raccogliere le ortiche senza pungersi.
Come raccogliere le ortiche senza pungersi
Le ortiche sono rivestite da una sottile peluria bianca formata da spine. Al tocco le spine si spezzano, rilasciando una sostanza che provoca il prurito. Se invece si prende l’ortica con un movimento delicato della mano che va dal basso verso l’alto, le spine si sollevano appoggiandosi allo stelo senza spezzarsi e, quindi, senza dare fastidio.
Una volta sbollentate (in acqua salata e per circa 10 minuti) la pianta perde il suo potere orticante e potrà essere trattata in cucina senza timore.
