Finocchietto selvatico, i benefici per l’intestino

Il finocchietto selvatico è una pianta erbacea che cresce spontanea in natura. Si può raccogliere dall’autunno inoltrato alla primavera e fino all’estate, permettendoci di godere in ogni stagione delle sue ottime proprietà nutritive.
Parente rustico del più nobile finocchio dolce, il finocchietto selvatico vanta benefici molto simili. La fitoterapia ne sfrutta principalmente l’azione digestiva, diuretica e depurativa.

La differenza tra finocchio dolce e finocchietto selvatico
Di tutte le varietà di finocchio, se ne conoscono principalmente due: il finocchio dolce, o finocchio da orto, e il finocchietto, più spesso selvatico (anche se è possibile coltivarlo). Appartengono alla stessa specie e hanno caratteristiche simili. In fitoterapia si impiegano in modo simile.
La principale differenza tra il finocchio dolce e selvatico sta nel grumolo, cioè la parte bianca e carnosa che cresce intorno al fusto della pianta dolce e che comunemente usiamo come ortaggio.
Benefici del finocchietto selvatico per l’intestino
Il finocchietto selvatico vanta interessanti qualità, specie per chi soffre di problemi di digestione lenta. Le proprietà di finocchio e finocchietto, infatti, donano sollievo proprio a stomaco e intestino. Regolano il lavoro dell’apparato digerente e alleviano i dolori a esso associato.
Il finocchietto, in particolare, aiuta a prevenire le irregolarità dell’intestino come stipsi, aerofagia e gonfiori grazie all’azione antispastica e carminativa che favorisce l’espulsione dei gas intestinali.
Altri benefici del finocchietto selvatico
- Facilita la diuresi. In particolare, la radice di finocchietto è ingrediente, insieme anche al sedano, pungitopo, asparago e prezzemolo, della tradizionale ricetta dello sciroppo diuretico alle 5 radici.
- Ha proprietà galattogene, cioè stimola la formazione del latte materno. È anche un disinfiammante
- Gli infusi di fiori di finocchietto sono indicati anche come antisettici per impacchi su palpebre gonfie e per gargarismi contro l'alitosi.
- Allevia i sintomi del raffreddore. Decongestiona le vie respiratorie, fluidificando il muco e migliorando la respirazione.
Come preparare la tisana
Il finocchietto selvatico cresce spontaneo in natura si può raccogliere facilmente durante le passeggiate all’aperto, ma è anche reperibile in erboristeria e online.
Della pianta si può usare tutto. Spesso si preferiscono i frutti, chiamati impropriamente semi, perché estremamente ricchi di vitamine, minerali e flavonoidi dall’azione antiossidante. Sono, inoltre, fonte di fibre. Se non zuccherata, non ha calorie.
Attenzione. Proprio per l’alta concentrazione di principi attivi contenuti nei frutti del finocchietto si consiglia di rispettare sempre le dosi consigliate per la formula scelta al fine di evitare effetti collaterali.
Una curiosità sul finocchietto
Erba aromatica molto profumata, il finocchietto è ingrediente della cucina tradizionale e vanta spiccate caratteristiche organolettiche. Così, nel linguaggio gergale, la parola “infinocchiare” si è diffusa con il significato di imbrogliare per un’antica abitudine, attribuita a ristoratori e osti, di offrire alimenti e bevande impreziosite al finocchietto per mascherare la scarsa qualità.
