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COP15 biodiversità, ecco il 30x30: il 30% del pianeta protetto entro il 2030

COP15 biodiversità, ecco il 30x30: il 30% del pianeta protetto entro il 2030

Oltre 190 nazioni alla COP15 hanno aderito al piano per la biodiversità 30x30 per preservare almeno il 30% della superficie del pianeta

Arriva non senza divisioni e polemiche lo storico accordo alla COP15 di Montreal. Questo 19 dicembre, oltre 190 nazioni hanno concordato su un pacchetto di azioni e misure fondamentali per proteggere e ripristinare gli ecosistemi naturali. Ad uscire dalla COP15 sulla biodiversità in particolare è l’accordo storico sull’obiettivo 30x30 ovvero la preservazione di almeno il 30% delle terre e del 30% degli oceani terrestri entro il 2030. Nel documento altri elementi importanti come il riconoscimento ufficiale del ruolo delle popolazioni indigene nella preservazione degli ecosistemi locali e l’istituzione di meccanismi finanziari a sostegno dei progetti di tutela: 200 miliardi di euro entro il 2030 e fino a 700 miliardi di euro entro il 2050. Sulla stesura del documento finale non sono mancate le proteste di diverse nazioni africane.

COP15 biodiversita 30x30
Foto: Saad Alaiyadhi @Pexel

COP15 sulla biodiversità punta al 30x30

Oggi l’azione dell’uomo mette a rischio circa il 25% di tutte le specie animali e vegetali. Si stima che almeno 1 milione di specie potrebbero sparire per sempre a causa dell’azione degli esseri umani. Una perdita di biodiversità e patrimonio naturale dagli effetti incalcolabili e mai vista prima negli ultimi 10 milioni di anni. Per questo tra gli obiettivi globali più ambiziosi della COP15 sulla biodiversità si trova il 30x30 ovvero la e gestione la conservazione efficace di almeno il 30% delle terre emerse, delle acque interne, delle zone costiere e degli oceani del mondo. Attualmente sono sotto protezione il 17% delle aree terrestri e il 10% delle aree marine.

Dimezzati i pesticidi e più fondi per la biodiversità

Tra gli altri obiettivi principali entro il 2030 anche la riduzione dello spreco alimentare e della produzione di rifiuti, il dimezzamento dell’utilizzo di pesticidi e la prevenzione dell’introduzione di specie invasive o esotiche in grado di danneggiare ecosistemi locali. Notevole anche la parte finanziaria, con l’obiettivo di una eliminazione graduale entro il 2030 di 500 miliardi di euro finanziamenti verso azioni e tecnologie che danneggiano la biodiversità e allo stesso tempo la mobilitazione di 200 miliardi euro per finanziamenti internazionali rivolti invece alla sua tutela. Per i paesi in via di sviluppo e le nazioni insulari sono previsti finanziamenti per 30 miliardi di euro.

Un accordo con polemiche

Se l’obiettivo del 30x30 raggiunto dalla COP15 sulla biodiversità rappresenta un momento storico, sulla firma del documento non sono mancate polemiche. In particolare le delegazioni dei paesi africani, latino americani e di alcuni paesi asiatici comprese molte piccole nazioni insulari hanno espresso resistenze al documento, dichiarando come gli obiettivi ambiziosi non sono raggiungibili senza adeguati finanziamenti da parte nazioni più ricche verso quelle in via di sviluppo, dove si trova gran parte della biodiversità da dover tutelare. Polemiche sono arrivate anche in chiusura con i rappresentanti di Uganda, Camerun e Congo che non si sono dichiarati favorevoli all’accordo dichiarandolo una forzatura. L'accordo obbligherà i paesi a monitorare e riferire sui progressi ogni 5 anni anche se il documento non è vincolante dal punto di vista legale e lasciato alla buona volontà dei singoli stati.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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