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Come preparare la pastiera napoletana: ricetta, segreti e tradizione

Come preparare la pastiera napoletana: ricetta, segreti e tradizione

Si inizia a cucinarla il giovedì, per poi consumarla nei giorni di festa, ecco come preparare la pastiera, dolce tipico della Pasqua a Napoli

Dolce pasquale d’eccellenza, la pastiera napoletana è una pietanza tipica della tradizione partenopea, ormai apprezzata e diffusa lungo tutta la Penisola. Si inizia a preparala nei giorni precedenti la festa, tradizionalmente il Giovedì Santo, e si consuma a partire dal sabato e per i successivi giorni di Pasqua. È un dolce a base di ricotta, uova e grano, impreziosita e profumata con spezie e sentori d’agrumi. Ha un sapore antico e secondo una diffusa leggenda le sue radici sarebbero legate alla sirena Partenope e alla nascita della stessa Napoli.

Come preparare la pastiera, dolce tipico della Pasqua a Napoli

Come preparare la pastiera napoletana: primo giorno

La pastiera napoletana ha una preparazione piuttosto laboriosa. Ci vogliono due giorni per farla, poiché la farcitura ha bisogno di riposare un’intera notte. Si inizia quindi dalla preparazione del grano cotto. Gli ingredienti:

  • 1kg ricotta
  • 1kg di grano
  • 1kg di zucchero
  • 1l di latte
  • Burro vegetale o strutto
  • 1 limone
  • Cannella
  • Acqua mille fiori
  • 18 uova
  • 2 bustine di vanillina
  • 1kg farina

Mettete in un tegame un chilo di ricotta, 800 g di zucchero e amalgamate. Poi, in un secondo tegame mettere 1 kg di grano, aggiungete mezzo litro di latte, una scorza di limone intera, un paio di cucchiai di burro vegetale o, se lo preferite, di strutto (la sugna). Cuocete a fuoco lento per 15 minuti poi spegnete e quando si sarà freddato fate riposare le due preparazioni.

Come preparare la pastiera napoletana: secondo giorno

Dopo aver fatto riposare una notte, il grano cotto è pronto per essere lavorato. Utilizzando un passino manuale, filtrate il composto di zucchero e ricotta del giorno prima. Allo stesso modo, passate il grano ricordandovi di togliere la scorza del limone. Infine, unite il grano al composto di ricotta e amalgamate a mano.

A questo punto, mancano solo pochi ingredienti per ultimare la farcia. Prendete 7 uova e dividete i tuorli dall’albume. Montate i bianchi a mano, poi frullate i tuorli, infine, uniteli al composto di grano e ricotta e continuate a mescolare, aggiungendo un mezzo bicchiere di latte. Profumate con cannella e acqua d’arancio e infine assaggiate. La farcia è pronta!

Il segreto della pasta frolla

Per preparare la pasta frolla occorrono mezzo bicchiere di zucchero, farina, 4 uova, due bustine di vanillina e burro. Sciogliete due cucchiai di burro in un pentolino, poi preparate lo zucchero, la farina le uova e la vanillina. Infine, aggiungete il burro sciolto e impastate. Il segreto della pasta frolla è lavorarla poco. Se la si lavora troppo si sfarina e si rompe.

Quando avrete ultimato la pasta frolla, stendetela in una teglia precedentemente imburrata, ricordandovi di tenerne un po’ per fare e strisce che copriranno la pastiera. Per stendere la pasta nella teglia aiutatevi con della farina. In ultimo, versate la farcia già lavorata nel tegame e con la pasta che avete tenuto preparate le strisce. Accendete il forno a 180 gradi e cuocete per tre ore e la vostra pastiera sarà ultimata.

Quante strisce si fanno sulla pastiera

Tradizionalmente le strisce sulla pastiera napoletana devono essere sette. La scelta non è casuale e anzi è ispirata alla planimetria dell’antica Neapolis, ovvero, il centro storico della città. Le sette strisce, dunque, rappresenterebbero i tre Decumani e i quattro Cardini che attraversavano l’antica città greca. Il numero sette ricorre anche nella ricetta. Sono sette, infatti, anche gli ingredienti tradizionali della pastiera.

Le origini della pastiera napoletana

In molti sostengono il legame tra pastiera napoletana e tradizione pagana. La leggenda più diffusa fa risalire la sua origine addirittura alla sirena Partenope, anche fondatrice della città di Napoli. Sembrerebbe che gli abitanti del Golfo per rendere omaggio alla sirena che aveva scelto l’insenatura come sua dimora, inviarono sette delle fanciulle più belle dei villaggi limitrofi per consegnare alla dea sette dei più preziosi doni della natura: farina, ricotta, uova, grano tenero, zucchero, spezie e fiori d’arancio.

E fu la stessa Partenope a dare vita alla pastiera napoletana mescolando insieme tutti gli ingredienti. Per arrivare alla ricetta che oggi conosciamo, però, bisognerà aspettare almeno il 1500, quando le suore del convento di San Gregorio Armeno, sito nella famosa strada dei pastori nel centro storico di Napoli, crearono un dolce tutto “ispirato dalla simbologia cristiana”.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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