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Come leggere l’etichetta dei succhi di frutta

Come leggere l’etichetta dei succhi di frutta

Sono pratici, freschi e buoni, ma saper leggere l’etichetta dei succhi di frutta è fondamentale. Ecco su cosa dovremmo concentrare la nostra attenzione.

Leggere l’etichetta dei succhi di frutta è davvero importante, forse anche più rispetto a quella di altri prodotti. Perché? Perché si parte dal presupposto che, essendo a base di frutta, «facciano bene». In realtà questo non è sempre vero e saper leggere l’etichetta vi permetterà di fare acquisti più consapevoli.

I succhi di frutta sono tra le bevande più apprezzate da grandi e piccini. Tuttavia in tempi recenti sono stati al centro di numerose polemiche per via dell’elevato contenuto di zuccheri, spesso equiparabile a quello delle bevande gassate. È inutile però demonizzare un’intera categoria di prodotti senza prima sapere di cosa si sta parlando.

I succhi di frutta non sono tutti uguali

Esatto, e per capire le differenze non dovrete fare altro che voltare la confezione e leggere gli ingredienti riportati in etichetta e qual è il nome ufficiale del prodotto. La normativa europea infatti è molto rigida a riguardo e prevede la distinzione tra:

  • Succo 100% frutta: senza dolcificanti, conservanti o aromi, si ottiene unicamente dalla frutta;
  • Succo di frutta concentrato: ottenuto attraverso la rimozione dell’acqua dal succo di frutta;
  • Succo di frutta da concentrato: si ottiene aggiungendo acqua al concentrato di frutta;
  • Nettare: contiene polpa frullata o succo di frutta, acqua, zucchero o altri edulcoranti, acidificanti e aromi.

Fatta eccezione per la prima categoria di prodotti, la normativa europea stabilisce che tutti gli altri vengano etichettati come «Bevande a base di frutta».

Succhi di frutta e zucchero

Dopo l’entrata in vigore della suddetta normativa, dagli scaffali non potreste più leggere delle etichette di succhi di frutta recanti la dicitura «senza zucchero». Questo perché anche nel caso di un succo 100% frutta lo zucchero c’è ed è presente sotto forma di fruttosio. Sicuramente più sano dello zucchero aggiunto (sia esso saccarosio, miele, sciroppo di glucosio o edulcorante), va comunque ad incidere sulla dieta. Tenete presente infatti che una bevanda a base di frutta contiene in media 24 g di zucchero per 200 ml di prodotto che è oltre il 30% degli zuccheri ammessi in una dieta da 2000 kcal.

Detto questo, va anche precisato che i succhi di frutta non fanno male in assoluto. Occorre consumarli con la consapevolezza che non sono un frutto (e quindi non apportano fibre, ma nemmeno vitamine e sali minerali che vanno persi durante la fase di pastorizzazione) e inserirli all’interno di una dieta sana ed equilibrata. I migliori, come si può facilmente desumere, sono quelli 100% frutta, l’unica valida alternativa ai succhi di frutta fatti in casa.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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