Secondo un report delle Nazioni Unite una specie su cinque di animali migratori è a rischio estinzione e la sorte peggiore tocca ai pesci.
Gli animali migratori sono una risorsa per il pianeta, ma, secondo un recente report, molti di essi sono ormai a rischio estinzione. A certificarlo ci hanno pensato le Nazioni Unite nel loro primo censimento su questa porzione della fauna e i dati appaiono allarmanti. Il destino peggiore sembra essere quello dei pesci e, ancora una volta, il principale responsabile della situazione critica è l’uomo.
Le specie di animali migratori a rischio
A concentrarsi su quanto gli animali migratori vivono concreti pericoli ci ha pensato il report delle Nazioni Unite intitolato “State of the World's Migratory Species”. Lo studio ha evidenziato che il 44% delle 1.189 specie considerate vede ormai un declino nelle proprie popolazioni e il 22% di esse è seriamente minacciata da estinzione. Guardando al panorama ittico le problematiche appaiono anche più pressanti.
In tale contesto il 97% degli animali che compiono lunghi viaggi sono a rischio estinzione. Un caso tristemente eclatante è quello di squali e razze che hanno visto in pochi decenni le proprie popolazioni calare del 90%. Alcune situazioni, come per esempio quella degli uccelli migratori in Africa, non sono per altro monitorate. È quindi probabile che la ricerca rifletta una sottovalutazione.
Animali migratori a rischio estinzione: le cause
A mettere sotto pressione gli animali migratori in tutto il mondo sono diversi fattori. Tre specie su quattro si devono ormai confrontare con una continua riduzione del proprio habitat. Tale frammentazione è imputabile in gran parte alla continua espansione del range di azione dell’uomo. L'elemento umano influenza oggi almeno sette specie di animali viaggiatori su dieci. Bracconaggio e uccisioni illegali fanno la loro parte e, per quanto riguarda i pesci, le catture accidentali rappresentano il nemico peggiore.
Gli uccelli, nei loro lunghissimi spostamenti, sono sottoposti a uno stress venatorio importante. Il riscaldamento globale complica, poi, ulteriormente il quadro. Le temperature che cambiano alterano i cicli naturali. Spesso, quindi, gli animali raggiungono le proprie mete con il tempismo sbagliato e devono fare i conti con mancanza di nutrimento e predatori inattesi. Inquinamento e introduzione di specie invasive fanno il resto.
Animali migratori a rischio estinzione: cosa significa
Il fatto che gli animali migratori siano a rischio estinzione deve far suonare un campanello d’allarme. Il pericolo è, infatti, quello dell’innescarsi di un effetto domino. Inger Andersen, direttrice esecutiva del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, ha spiegato che questa particolare fauna, oltre a fungere da parametro per la salute ambientale, svolge un lavoro di rilievo nel mantenimento degli equilibri del pianeta.
Essa contribuisce a mantenere in salute gli ecosistemi e, grazie ai lunghi spostamenti, garantisce la connettività tra i diversi habitat. In alcuni casi ciò contribuisce in modo determinante alla lotta al cambiamento climatico, dato che influenza la capacità di determinati ambienti di assorbire carbonio.
Gli esperti hanno sottolineato che, poiché gli animali migratori ignorano i confini politici, per salvarli è necessario un impegno internazionale. Appare fondamentale, dunque, tanto aumentare numero ed estensione delle aree protette, quanto agire sulle cause del problema. Le storie di successo fortunatamente non mancano. Prendere come esempio i progetti che hanno permesso di ridurre le uccisioni illegali di uccelli a Cipro o di salvare l’antilope Saiga in Kazakistan diventa, quindi, fondamentale.