Le Alpi sono sempre più verdi e meno bianche a causa del cambiamento climatico
A ribadire come le Alpi stiano mutando a causa del cambiamento climatico ci ha pensato uno studio pubblicato in Science. La ricerca ha mostrato che, mentre la quantità di neve che cade diminuisce, la vegetazione colonizza zone sempre più ampie. La linea degli alberi si alza, le montagne si fanno sempre più verdi e tutto ciò fornisce l’innesco per un terribile circolo vizioso.
Lo studio
Grazie a un recente paper il rapporto tra Alpi e cambiamento climatico è tornato al centro dell’attenzione nella comunità scientifica. Alcuni ricercatori delle Università di Basilea e Losanna hanno, infatti, indagato sulla questione in modo innovativo e hanno tracciato un quadro allarmante. Il team ha analizzato i dati raccolti dai satelliti Landsat tra il 1984 e il 2021. L’obiettivo era valutare lo stato di salute delle montagne, usando come parametro le variazioni di distribuzione della vegetazione. Il lungo periodo di tempo considerato ha permesso di individuare robuste tendenze, senza margine di dubbio. Le immagini ad altissima risoluzione hanno, invece, consentito di operare una quantificazione finora impossibile.
Alpi sempre più verdi
Le immagini hanno reso evidente che il cambiamento climatico sta ridisegnando la conformazione delle Alpi. Gran parte della catena montuosa ha, infatti, iniziato a colorarsi di verde anche al di sopra della “linea degli alberi”, oltre la quale non dovrebbero più essere presenti forme vegetali così sviluppate. Questa si è dunque spostata verso l’alto nel 77% delle aree negli ultimi 38 anni. La copertura nevosa si è, invece, significativamente ridotta solo nel 10% della zona, ma il trend appare comunque preoccupante. Considerando che gli ambienti montani si scaldano oggi a una velocità doppia rispetto al resto del mondo, infatti, il futuro non sembra prospettare nulla di buono.
Alpi e cambiamento climatico
Il futuro delle Alpi sembra destinato a essere irrimediabilmente segnato dal cambiamento climatico. Gli scienziati temono ora l’innescarsi di un circolo vizioso. L’espandersi della vegetazione, connesso al restringimento del manto nevoso e all’inesorabile scioglimento dei ghiacciai, sta già alterando l’albedo di queste montagne. Il rischio è, dunque, che il riscaldamento globale acceleri ulteriormente. A essere in pericolo sono habitat unici, ambienti caratteristici, come il permafrost, nonché tutta la biodiversità alpina. Le piante d’alta quota sono, infatti, nate per sopportare condizioni proibitive ma, risultando poco competitive, potrebbero presto essere sostituite da altre specie. Più alberi significano, certo, anche una maggior quantità di CO2 sequestrata ma, a conti fatti, il bilancio appare tutt’altro che positivo.
Agire perché il cambiamento climatico non trasformi le Alpi in un ambiente del tutto diverso da quello che oggi conosciamo è una priorità. Questa catena montuosa è una risorsa dal valore impareggiabile. Turismo e scorte idriche a essa connesse ci ricordano quanto perderla non sia un’opzione. Capire come intervenire prima che una sessione d’arrampicata si trasformi in una gita nel bosco appare, insomma, piuttosto opportuno.
