Scoperto un collegamento tra batteri intestinali e trattamento dell’allergia al latte, potrebbe aiutare l’immunoterapia.
Molti bambini hanno reazioni allergiche al latte vaccino, in particolare a certe proteine del latte. Sebbene la maggior parte superi questo problema con l’età adulta, per alcuni può diventare una sfida lunga una vita. Ricercatori giapponesi hanno individuato un collegamento tra alcuni batteri intestinali e il successo del trattamento dell’allergia al latte basato sull’immunoterapia orale. La scoperta, sono convinti i ricercatori, potrebbe aiutare a sviluppare terapie più efficaci.
Trattamento dell’allergia al latte: cos’è l’immunoterapia?
L'immunoterapia per l'allergia al latte è un trattamento che mira a ridurre la sensibilità e la reattività del sistema immunitario nei confronti delle proteine del latte, consentendo alla persona sottoposta a trattamento di tollerare meglio il consumo di latticini senza sviluppare reazioni allergiche gravi. Ci sono diversi approcci a questo trattamento per l'allergia al latte, ma uno dei più comuni è l'immunoterapia di tipo orale.
È un tipo di trattamento potenzialmente rischioso in cui la persona assume gradualmente quantità crescenti di proteine del latte esclusivamente sotto stretta supervisione medica. L'obiettivo è abituare il sistema immunitario a tollerare le proteine del latte, riducendo in questo modo la gravità delle reazioni allergiche fino, in alcuni casi, a eliminarle del tutto. Sfortunatamente, nella maggior parte dei casi, la tolleranza scompare poco dopo la fine del trattamento.
Batteri intestinali la chiave per il trattamento dell’allergia al latte?
La ricerca scientifica ha mostrato recentemente come i batteri presenti nel nostro intestino possano aiutare a ridurre le reazioni allergiche per alcuni alimenti. Un team di ricercatori del Centro per la Medicina Integrativa RIKEN in Giappone ha voluto indagare il collegamento tra la presenza di alcuni batteri intestinali e il tasso di successo del trattamento di immunoterapia orale contro l’allergia al latte destinato ai bambini.
Dai dati (pubblicati sulla rivista Allergology International) è emerso come tra i batteri intestinali la presenza di Bifidobacterium, un genere di batteri benefici della famiglia dei Bifidobacteriaceae, fosse correlata a una maggiore probabilità di riuscita del trattamento per l’allergia al latte. Nella ricerca, solo 7 dei bambini sui 28 trattati con immunoterapia orale hanno superato con successo il trattamento e in tutti questi bambini è stato registrato un aumento della presenza del batterio nell’intestino.
Secondo i ricercatori giapponesi si tratterebbe di una prima buona notizia che potenzialmente potrebbe migliorare il tasso di successo dei trattamenti di immunoterapia orale per l’allergia al latte vaccino. È possibile infatti controllare quali tipi di batteri sono presenti nell'intestino e se una maggiore presenza di Bifidobacterium è in grado di agevolare il trattamento, questo potrebbe aiutare la procedura medica in futuro. Obiettivo degli scienziati è allargare ora la ricerca e comprendere i meccanismi alla base dell’interazione.