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Whisky vs Whiskey

Whisky vs Whiskey

Parlare di Whisky e Whiskey può creare - per i non esperti - un po’ di confusione ma inquadrare i due prodotti, per quanto simili, richiede qualche specifica.

Whisky vs Whiskey: una questione piuttosto nebulosa per i più su cui, tuttavia, con qualche precisazione, è possibile fare un po’ di chiarezza. Le due compitazioni - e le due pronunce - trovano la loro origine nel termine gaelico evolutesi poi nella forma scozzese e nella forma irlandese. La le differenze non finiscono qui, facciamo un po’ di chiarezza.

Whisky

Il termine Whisky si utilizza per indicare un liquore originario della Scozia, spesso indicato anche come Scotch. Il Whisky scozzese viene prodotto principalmente utilizzando malto d’orzo (orzo germinato) il quale viene tradizionalmente essiccato attraverso un fuoco ottenuto dalla combustione della torba. Questo conferisce ai prodotti scozzesi una caratteristica nota affumicata. La fermentazione, nelle distillerie storiche, può avvenire ancora in tini di legno di larice, oppure di acciaio inox.

La distillazione del Whisky scozzese avviene in alambicchi di metallo con forme e dimensioni variabili col fine di conferire al prodotto un’ampia gamma di aromi e note. Il processo di distillazione nel caso dei prodotti scozzesi viene ripetuto due volte, ottenendo così un prodotto dal carattere intenso e deciso. Le distillerie in attività in Scozia sono oggi più di 80 e la più antica ancora in attività è Glenturret, aperta nel 1775.

Whiskey

Parlare di Whiskey vuol dire parlare di Irlanda. Il termine indica infatti i prodotti dell’isola ma tale grafia è stata adottata anche negli Stati Uniti, probabilmente eriditandola dai migranti irlandesi, in cui il distillato è noto anche come Bourbon, dal nome di una contea in Kentucky.

Il Whiskey irlandese viene prodotto utilizzando malto ma anche altri cereali, uso dovuto alla peggiore condizione economica dell’isola rispetto alla Scozia e dall’alto prezzo dell’orzo. La percentuale di orzo maltato, non maltato e di altri cereali non maltati da origine ai diversi tipi di Whiskey irlandese:

  • il malt, con il 100% di orzo maltato;
  • il pot still, con un minimo del 30% di orzo maltato, del 30% di orzo non maltato e del 5% di altri cereali;
  • il grain, con non più del 30% di orzo maltato e altri cereali integrali non maltati;
  • il blend, una miscela delle tipologie precedenti.

Il Whiskey americano invece prevede anche l’utilizzo di una buona percentuale di mais. Normalmente non viene poi utilizzata la torba, anche se esistono distillerie irlandesi che la adoperano per ottenere il tipico aroma affumicato. La fermentazione avviene usualmente in vasche in acciaio inox e gli alambicchi utilizzati sono normalmente bassi, larghi e capienti con qualche differenza tra Irlanda e States.

Sull’isola il Whiskey si produce attraverso tre distillazioni per poi essere diluito con acqua distillata fino a raggiungere la gradazione di circa 40 gradi, ottenendo così un prodotto dalle note più delicate. In America normalmente si effettuano due distillazioni come in Scozia. Le distillerie in Irlanda sono poco più di una decina e la più antica ancora in attività è Bushmills, aperta nel 1608.

I giovani al di sotto dell’età legale non dovrebbero bere alcol e in ogni caso il consumo di bevande alcoliche deve essere moderato. Bevete responsabilmente.


Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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