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Veccia: la pianta che potrebbe liberarci dal glifosato in agricoltura

Veccia: la pianta che potrebbe liberarci dal glifosato in agricoltura

Alcuni ricercatori italiani hanno trovato il modo di eliminare le erbe infestanti senza il glifosato grazie a una copertura di veccia

Il glifosato è uno degli erbicidi più diffusi al mondo e anche uno dei più controversi. Secordo l’AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, si tratterebbe di una sostanza cancerogena anche se, fino ad ora, le autorità dell’Unione Europea sono state restie a dirsi d’accordo. Al termine del 2022 l’Europa dovrà decidere sul futuro del glifosato ed un sua eventuale messa al bando. Una soluzione per gli agricoltori sembra arrivare da uno studio della Scuola Superiore Sant'Anna e dell’Università di Pisa. Il team di ricercatori avrebbe individuato nella veccia, una comune pianta erbacea, uno strumento ideale per liberare l’agricoltura dall’utilizzo del glifosato.

veccia glifosato
Foto: JHenning @Pixabay

Veccia: la pianta comune per dire addio al glifosato

Nella loro ricerca pubblicata sulla rivista Agronomy for Sustainable Development, i ricercatori hanno valutato gli effetti della semina del girasole su un terreno non lavorato in presenza di una copertura di veccia. Secondo quanto riportato dall’Università di Pisa, la copertura di veccia avrebbe protetto il suolo, riducendo la presenza di erbe infestanti e fungendo da fertilizzante per il girasole dando azoto al terreno. La veccia è stata devitalizzata in piena fioritura utilizzando solo un “roller crimper” un attrezzo in grado di compattare il suolo senza tagliare le piante, facendole semplicemente appassire. Senza l’utilizzo di glifosato, lo strato di veccia avrebbe tenuto sotto controllo le piante infestanti e il raccolto avrebbe dato risultati economici paragonabili, se non superiori, rispetto alla tecnica tradizionale che prevede l’utilizzo di glifosato.

Glifosato non più indispensabile

In genere il glifosato è ritenuto indispensabile per controllare le piante infestanti, soprattutto nelle tecniche agricole che prevedono la semina sulle stoppie della coltura precedente. In tre anni di ricerca il team della Scuola Superiore Sant'Anna e dell’Università di Pisa ha testato diverse combinazioni tra metodi di utilizzo del “roller crimper” fino a diverse date per la semina del girasole. L’obiettivo finale: dimostrare come grazie alla veccia si potesse fare a meno del glifosato e ottenere rese ottimali.

Gli effetti del glifosato

Sugli effetti reali del glifosato sulla salute, la comunità scientifica ancora non è concorde. Ciò non ha impedito al glifosato di diventare l’erbicida più utilizzato in agricoltura. A livello mondiale l’utilizzo del glifosato è aumentato di 15 volte dal 1996, anno in cui sono state introdotte varietà OGM di soia, mais, cotone, colza e barbabietola in grado di sopravvivere al diserbante. Eppure, come spiega Paolo Barberi, docente di Agronomia e coltivazioni erbacee della Scuola Superiore Sant'Anna: “Residui di queste sostanze vengono costantemente ritrovati nel suolo, nelle acque, nei sedimenti e nella catena trofica” tanto che “Negli USA e in Europa fino all’80% delle persone e degli animali allevati hanno residui di glifosato nelle urine.”

Una semplice pianta come la veccia come soluzione al glifosato?

“I risultati del nostro studio possono essere di grande impatto anche per l’agricoltura biologica” sottolinea Daniele Antichi, docente di Agronomia e coltivazioni erbacee dell’Università di Pisa – “un sistema agricolo fortemente che fa della rinuncia all’impiego di agrofarmaci uno degli elementi portanti”. I ricercatori sono infatti convinti che il sistema che combina “roller crimper” e veccia possa essere adattato a moltissime altre coltivazioni. La veccia è una pianta estremamente comune, mentre il rullo sagomato è facilmente reperibile sul mercato. In un futuro dove l’Europa potrebbe decide di mettere al bando il glifosato l’utilizzo del sistema potrebbe fornire agli agricoltori una valida alternativa.


REDAZIONE
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