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Traffico di pappagalli protetti: l’indagine del governo australiano

Traffico di pappagalli protetti: l’indagine del governo australiano

Le esportazioni di pappagalli protetti mostrano anomalie e il ministro dell’ambiente vuole vederci chiaro. A essere indagato è il ministero stesso.

I pappagalli sono uccelli coloratissimi e intelligenti di cui l’Australia è piena. Si adattano a ogni tipo di ambiente ma molte specie sono a rischio di estinzione. A seguito di un’inchiesta del The Guardian sulle esportazioni di pappagalli protetti il ministro dell’ambiente Sussan Ley ha deciso di avviare un’indagine. I dati sospetti sono relativi alle esportazioni verso la Germania negli anni tra il 2015 e il 2018.

Pappagalli protetti

I dati:

Tra il 2015 e il 2018 il ministero dell’ambiente ha permesso il trasporto di 252 esemplari di pappagalli protetti dall’Australia alla Germania. Si tratta di più dell’80% degli uccelli esportati vivi dal paese in quegli anni. Questi animali erano stati richiesti dalla società tedesca ACTP (Association for the Conservation of Threatened Parrots). I permessi ottenuti coprivano solo l’ambito di esposizione e in nessun modo autorizzavano il commercio. Diversi post sui social media sembrano però mostrare che uccelli provenienti dalla ACTP sono stati venduti al miglior offerente per migliaia di dollari.

ACTP e sospetti:

L’ACTP è un’organizzazione no-profit che si occupa della salvaguardia di pappagalli protetti, ma su di essa sono stati sollevati dei sospetti. Gli animali sono stati inviati in Germania per essere esposti in uno zoo vicino a Berlino, nel villaggio di Tasdorf. Una struttura di questo tipo risulta in possesso dell’associazione ma pare che non avesse, e che non abbia tutt’ora, i permessi per un’apertura al pubblico. Quest’associazione è sempre stata guardata con sospetto dagli scienziati che non approvano, in primis, l’allevamento in cattività di pappagalli. Il settore avicolo australiano si era opposto all’operazione definendola non sicura. Alcuni deputati, fra cui Warren Entsch, hanno invocato inchieste sia in corso d’opera, che successivamente.

L’indagine:

Il dibattito sull’esportazione dei pappagalli protetti è stato a lungo vivo. Sussan Ley ha deciso ora di avviare l’indagine affermando che per troppo tempo si sono fatte troppe congetture. Sia l’Australia che la Germania hanno firmato la Cites (Convention on international trade in endangered species). Le leggi australiane vietano espressamente l’esportazione di specie animali a scopo di lucro e il ministro vuole vederci chiaro. L’ACTP declina ogni responsabilità e afferma che tutto il processo è stato gestito con la massima attenzione alle leggi in vigore. Liquida quindi ogni attacco al proprio operato come calunnia. Warren Entsch ha dichiarato che spera che i responsabili paghino e che l’indagine ridia fiducia ai cittadini.

La salvaguardia della fauna autoctona è fondamentale. I pappagalli protetti non fanno eccezione. L’Australia, a causa degli incendi e dei cambiamenti climatici, vede la propria biodiversità messa a rischio ogni giorno. Un controllo che tuteli l’ambiente di un paese così eccezionale da ulteriori minacce esterne ed evitabili, non può essere tralasciato.


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