Le tecniche di evoluzione assistita possono salvare dall'estinzione alcune specie animali e vegetali nei casi più estremi.
Le tecniche di evoluzione assistita potrebbero essere uno strumento in più per salvare alcune specie dall’estinzione. Infatti, il degrado degli habitat, l’introduzione di specie invasive, nuove malattie e i cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza di molti animali e vegetali. Alcuni di questi potrebbero non adattarsi alle nuove condizioni ambientali in tempo e potrebbero scomparire dalla faccia della Terra.
Che cosa sono le tecniche di evoluzione assistita
Le tecniche di evoluzione assistita comprendono diversi strumenti e metodi forniti dalla biotecnologia. L’incrocio tra specie e l’editing genetico rientrano tra le tecniche di evoluzione assistita. Queste ultime hanno lo scopo di alterare i genomi delle specie più vulnerabili al fine di dotarle di quei tratti necessari alla loro sopravvivenza in un ambiente fortemente alterato dall’uomo.
Nel 2020, ad esempio, è stata usata la tecnica CRISPR per aumentare la tolleranza di alcuni coralli all’aumento di temperatura. La tecnica di modifica genetica CRISPR permette di alterare in modo rapido e poco costoso un preciso tratto del DNA. Secondo la biologa Line Bay (Australian Institute of Marine Science) è però complesso comprendere i benefici e i rischi delle tecniche di evoluzione assistita. Inoltre, queste ultime non sono sempre ben accettate dalla popolazione perché sono percepite come un’intrusione dell’uomo nei processi naturali.
Le tecniche di evoluzione assistita in Australia
Nel corso degli anni, l’Australia è diventata il luogo idoneo per mettere in pratica le tecniche di evoluzione assistita. La biodiversità australiana si è, infatti, evoluta in un contesto ambientale molto isolato. Per questo motivo, gli animali e i vegetali che vivono in Australia sono unici e si possono trovare solo in un’area geografica molto ristretta.
Tuttavia, l’attività dell’uomo ha portato la biodiversità australiana a vivere in un ambiente con condizioni di sopravvivenza al limite. In Australia, infatti, si registra uno dei peggiori tassi di estinzione al mondo. Le tecniche di evoluzione assistita potrebbero essere uno strumento per garantire un futuro a quelle specie che non hanno le caratteristiche per sopravvivere nel nuovo ambiente alterato.
Tecniche di evoluzione assistita applicate
Una delle tecniche di evoluzione assistita è stata utilizzata per aiutare la sopravvivenza dell’uccello mangiatore di miele dall’elmo. Questo volatile australiano è riconoscibile per le piume dal colore giallo elettrico collocate sulla fronte. La popolazione dell’uccello mangiatore di miele dall’elmo ha subito un costante declino nel corso dei secoli a causa della perdita di habitat. Nel 1989 erano presenti solo cinquanta esemplari di questo uccello.
Per questo motivo, fu ideato un programma di conservazione che prevedeva la riproduzione in cattività presso l’Healesville Sanctuary. Tuttavia, gli esemplari erano troppo pochi e il rischio di consanguineità era concreto. Per questo motivo, questi uccelli furono incrociati con una sottospecie affine: il mangiatore di miele dal ciuffo giallo. Questa tipologia di intervento si chiama salvataggio genetico.
Alternative alle tecniche di evoluzione assistita
Le tecniche di evoluzione assistita non sono la soluzione ad ogni problema legato alla conservazione degli animali e delle piante. Infatti, le tecniche di evoluzione assistita possono essere uno strumento aggiuntivo, ma non devono sostituire il processo che l’uomo ha avviato per recuperare il suo rapporto sostenibile con la natura.