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Suolo: il 40% del pianeta è compromesso e il degrado minaccia l’alimentazione

Suolo: il 40% del pianeta è compromesso e il degrado minaccia l’alimentazione

Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite ha lanciato l’allarme sullo stato del suolo e ora a preoccupare è come il degrado colpirà l’alimentazione in futuro

Il suolo è una risorsa preziosa, ma lo stato di degrado a cui lo stiamo riducendo sta già avendo un impatto drammatico sull’alimentazione. In un recente report le Nazioni Unite hanno mostrato quanto i dati siano preoccupanti e hanno lanciato l’allarme. Intervenire per evitare di compromettere il futuro di umanità e pianeta è vitale.

suolo degrado alimentazione
Foto: Ragga Muffin @Pexels

Il report

A lanciare l’allarme sullo stato di degrado del suolo, potenzialmente drammatico per l’alimentazione umana, ci hanno pensato le Nazioni Unite. L’UNCCD (United Nations Convention to Combat Desertification) ha redatto il report Global Land Outlook 2. Questo ha coinvolto 21 organizzazioni partner e risulta il lavoro più esaustivo e sistematico sullo stato globale del suolo. I dati hanno rivelato che l’uomo ha alterato il 70% dei terreni del pianeta. Il 40% di essi è compromesso e ciò si ripercuote su almeno metà della popolazione mondiale. Il sistema alimentare rappresenta la principale causa di tale situazione. A esso sono attribuibili il 70% del consumo di acqua dolce, l’80% della deforestazione e gran parte della perdita della biodiversità.

Suolo in degrado

I dati sul degrado del suolo sono significativi. I terreni in condizioni critiche perdono tanto la produttività, quanto la capacità di sequestro del carbonio, e finiscono per non supportare più ecosistemi sani. Di questo passo entro il 2050 il rischio è che venga compromessa un’ulteriore area di suolo della grandezza del Sud America. Ciò porterebbe a liberare in atmosfera 69 Gt di CO2 aggiuntive in un circolo vizioso. A vedere le proprie terre impoverirsi sono principalmente i Paesi in via di sviluppo. L’asimmetria tra cause e conseguenze fa però in modo che le responsabilità siano da ricercare soprattutto negli stili di vita poco sostenibili delle nazioni a più alto reddito.

Il futuro

Intervenire per fermare il degrado del suolo ed evitare conseguenze troppo devastanti per l’alimentazione mondiale è ancora possibile. Un simile processo richiede finanziamenti di almeno 1.6 trilioni di dollari nel prossimo decennio, per ristorare 1 miliardo di ettari di terreno. Ogni dollaro investito dovrebbe, però, trasformarsi in guadagni compresi tra 7 e 30 $. Proteggere le aree più preziose, puntare su colture che arricchiscano il terreno e investire sulla riforestazione sono solo alcune delle strategie adottabili. Per un’inversione di marcia coerente saranno necessarie tanto un cambio di prospettiva, quanto una stretta collaborazione interdisciplinare. Ibrahim Thiaw, Segretario Esecutivo della UNCCD, ha specificato che il concetto chiave è quello di agricoltura rigenerativa, per cui ogni singolo coltivatore può fare la differenza.

I dati sul degrado del suolo e sull’impatto che esso ha sull’alimentazione della popolazione mondiale fanno riflettere. Siamo abituati a immaginare i terreni compromessi come aridi e inospitali. Questi si presentano in realtà molto più spesso come ampiamente coltivati o semplicemente privati di vegetazione autoctona. Ciò è inquietante e, mai come ora, la sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi è apparsa più letteralmente calzante.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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