Spezia dalle proprietà antiossidanti e molto utilizzata nella cucina mediorientale, il sommacco è coltivato prevalentemente in Sicilia.
È una spezia poco conosciuta nella nostra cucina mentre è più utilizzata nella cucina mediorientale essendo una pianta diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo. Da noi è diffusa allo stato spontaneo e addirittura è considerata una pianta infestante. Per fortuna, però, al sud ma soprattutto in Sicilia viene coltivata per le sue molteplici proprietà benefiche. Scopriamo insieme questa spezia rosso bruna dal sapore leggermente piccante e agrumato, il sommacco.
La pianta del sommacco
La Rhus coriaria o sommacco è una pianta appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae. Si tratta di un arbusto che cresce in terreni poveri e aridi e può raggiungere altezze fino a 3 metri. Le foglie sono di forma allungata e sono lunghe dai 10 ai 20 centimetri. La pianta fiorisce tra maggio e agosto. I fiori sono di colore bianco-giallo-verde tenue e sono raggruppati in pannocchie. La coltivazione di questa pianta richiede poche cure. Nei mesi più caldi è sufficiente annaffiarla una volta a settimana, mentre si consiglia di concimarla in autunno.
I frutti
La spezia sommacco, nome che deriva dalla parola araba summaq, si ricava dai frutti. Questi sono delle bacche di colore rosso porpora, e sono tossiche. Niente paura, però: questa pianta è velenosa solo se i frutti vengono consumati freschi. Per questo motivo, vengono raccolti tra luglio e settembre prima che giungano a maturazione, poi si lasciano essiccare e infine vengono tritati prima di essere utilizzati in cucina. I frutti vengono raccolti prima che giungano a maturazione anche per conservarne le proprietà antiossidanti dei tannini di cui queste bacche sono ricche.
Gli usi in cucina
Il gusto della spezia è particolare, leggermente piccante e ricorda il limone. Nei cibi cotti si aggiunge a fine cottura, per evitare che rilasci un sapore troppo amaro. Proprio per il suo sapore agrumato, il sommacco viene utilizzato per preparare piatti di pesce ma è anche un ottimo condimento per insalate emulsionato con olio.
Per un hummus dal sapore originale sarà sufficiente aggiungerne un pizzico. È inoltre indicato per insaporire piatti di legumi, per dare un tocco mediorientale ai cereali o per donare un leggero gusto di agrume alle salse. Il sommacco, inoltre, è uno degli ingredienti, oltre al timo essiccato e ai semi di sesamo, con cui si prepara lo zaatar, una miscela di spezie mediorientale usata per insaporire carni e verdure.
Le proprietà del sommacco
Da migliaia di anni questa pianta viene utilizzata come spezia non solo per il suo sapore particolare ma anche per le sue proprietà benefiche. Dalla medicina tradizionale è considerata un un ottimo rimedio naturale con proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antisettiche. Fin dall’antichità, veniva consigliata come rimedio per curare i dolori. Grazie al suo contenuto di acido gallico, questa pianta a ottime proprietà antiossidanti che aiutano a combattere i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare.
Addirittura le percentuali di antiossidanti rilevate nel sommacco risultano superiori a quelle di frutta e verdura, tanto che la spezia pare avere anche proprietà antitumorali. Infine, tradizionalmente questa spezia veniva utilizzata per curare disturbi gastrointestinali e per abbassare la febbre. Per beneficiare delle proprietà di questa spezia, la si può utilizzare al posto del sale per condire a crudo le pietanze.
Curiosità
In passato la pianta del sommacco era ampiamente impiegata nell’industria conciaria. Fino alla metà del 900, infatti, il sommacco siciliano, che presenta un’alta concentrazione di tannini nella corteccia e nelle foglie (23-36%), veniva utilizzato nella concia delle pelli proprio per la presenza di tannini. Per gli stessi motivi la pianta veniva utilizzata anche nell’industria tintoria per colorare i tessuti. In natura, invece, i tannini servono alla pianta per proteggersi dall’attacco degli uccelli. Rendendola amara, infatti, scoraggiano eventuali predatori della pianta a cibarsene.