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SharkGuard: la tecnologia che salva gli squali dalla pesca accidentale

SharkGuard: la tecnologia che salva gli squali dalla pesca accidentale

Un piccolo oggetto, un grande risultato, SharkGuard ha dimostrato di ridurre efficacemente la pesca accidentale degli squali

La popolazione di squali e razze è in rapido declino e quasi un terzo di tutte le specie è considerato oggi a rischio estinzione. Milioni di esemplari ogni anno finiscono nelle reti dei pescatori, talvolta volontariamente ma più spesso semplicemente per errore. Un recente studio tuttavia ha messo in luce l’efficacia di una nuova e semplice tecnologia chiamata SharkGuard, che potrebbe ridurre notevolmente la pesca accidentale degli squali. Come funziona?

pesca accidentale squali
Foto: Christel Sagnez @Pixabay

SharkGuard: un attrezzo contro la pesca accidentale degli squali

Si stima che fino a 100 milioni tra razze e squali finiscono pescati ogni anno e duramente colpite sono in particolare le specie oceaniche. La pesca con palamito è particolarmente letale per molti squali: in questo tipo di pesca studiata per specie pregiate come il tonno, diverse centinaia di ami ed esche finiscono per estendersi per decine di chilometri sott’acqua partendo da una singola imbarcazione. Gli squali tuttavia rappresentano spesso un prodotto di pesca accidentale. Fino a 20milioni di squali pelagici sono uccisi ogni anno per errore. Si tratta di un numero enorme che oggi potrebbe ridursi enormemente con un singolo oggetto: SharkGuard.

Cos’è SharkGuard?

SharkGuard è un piccolo oggetto alimentato a batterie che produce dei lievi campi elettrici in prossimità degli ami. Progettato su misura per la fisionomia degli squali, l’attrezzo è pensato per prendere di mira l’area attorno al naso e alla bocca degli squali: un’area piena di ricettori elettrici. Il campo elettrico pulsante di SharkGuard sovrastimola i ricettori di squali e razze, facendole così desistere dall’abboccare, senza tuttavia intralciare l’aggancio di altri pesci. Sviluppato dagli ingegneri della Fishtek Marine, SharkGuard punta a diventare una soluzione pratica applicabile dai pescatori agli ami per evitare la pesca accidentale degli squali.

Funziona davvero contro la pesca accidentale degli squali?

Testato in mare dall’Università di Exeter, SharkGuard parrebbe aver dato risultati estremamente incoraggianti. Per verificarlo gli scienziati hanno raccolto prove al largo del mare francese utilizzando due pescherecci. In 11 battute di pesca le due navi hanno dispiegato un totale di oltre 18mila ami. Il peschereccio dotato di tecnologia SharkGuard avrebbe visto ridotta la pesca accidentale di squali fino al 91% e di razze fino al 71% mentre la cattura delle specie più pregiate come il tonno non è stata influenzata in modo significativo.

Prevenire in futuro la pesca accidentale

SharkGuard al momento non è ancora disponibile per i pescatori. I creatori starebbero lavorando per migliorare il prodotto prima di renderlo disponibile in commercio. Sebbene i risultati dei testi si siano rivelati incoraggianti, per ora il dispositivo avrebbe infatti ancora dei limiti tecnici importanti, in particolare la necessità di cambi frequenti di batteria. L’obiettivo dichiarato è permettere a SharkGuard di operare contro la pesca accidentale degli squali senza necessità di cambi continui delle batterie. Tuttavia anche durata e costi non sono propriamente irrisori, SharkGuard avrebbe una durata garantita dai 3 ai 5 anni prima di dover venire rimpiazzato e il costo per una operazione di medie dimensione si aggirerebbe attorno ai 20mila euro e quindi dai 4.000 ai 7.000 euro all'anno.


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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