L'iniziativa di alcuni comuni italiani di lasciare l'erba alta è nota come sfalcio ridotto, ecco a cosa serve.
Sembra l'ennesimo esempio pratico di trascuratezza e mancanza di manutenzione urbana eppure lo sfalcio ridotto, ossia l'iniziativa messa in atto da alcuni comuni italiani di lasciare zone con l'erba alta, ha fini più che ammirevoli.
Sfalcio ridotto: i benefici
Si sente sempre più spesso parlare di perdita di biodiversità e questo fenomeno non interessa solo animali più grandi che suscitano scalpore quando dichiarati in via d'estinzione. Anche il numero e la varietà degli insetti va via via diminuendo, vuoi per l'utilizzo intensivo soprattutto in agricoluta di sostanze nocive, vuoi per la perdita di luoghi in cui possano rifugiarsi.
Per questo motivo ma non solo, alcuni comuni italiani come quelli di Milano, Bologna e Parma hanno deciso di mettere in pratica gli sfalci ridotti. In sostanza in alcune zone della città verrà lasciata l'erba alta. Gli sfalci avverranno un paio di volte all'anno permettendo così alle piante di completare il loro ciclo vitale.
Le piante cresceranno, produrranno fiori prima e semi poi favorendo così una disseminazione spontanea. Durante il loro ciclo vitale forniranno riparo e cibo per gli insetti, per gli uccelli e per i piccoli mammiferi che potranno così tornare a popolare la città.
Come è facile aspettarsi, la pratica ha suscitato diversi dissensi. La preoccupazione principale sta nell'idea che queste zone "abbandonate" possano favorire la proliferazione di zanzare, pulci e zecche. In realtà, come spiega Leonardo Forbicioni, vicepresidente della WBA (World Biodiversity Association), la biodiversità promuove anche gli antagonisti di tutti quegli insetti così temuti dall'uomo.
Oltre a favorire la biodiversità, gli sfalci ridotti aiutano a risparmiare risorse: l'autosemina operata dalle erbe riduce l'utilizzo di sementi acquistate, la copertura vegetale riduce la necessità di irrigazioni frequenti, non falciare implica non utilizzare mezzi agricoli a motore e infine non sono più necessarie le fertilizzazioni.
Anche la qualità del suolo trarrà beneficio dalla crescita delle erbe e dalla loro fioritura. Da un lato infatti creano una copertura che limita erosione e dilavamento delle sostanze, dall'altro le radici mantengono il terreno sciolto.
La presenza di zone con l'erba alta aiuta poi a migliorare la qualità dell'aria dal momento che la vegetazione assorbe parte degli inquinanti atmosferici.
Il momento migliore per tagliare l'erba è l'estate quando la vegetazione entra in una sorta di riposo vegetativo. In questo periodo ha pressochè completato un ciclo vitale e assolto le funzioni per le quali era stata lasciata. Zone, anche limitate, in cui si è messa in atto la pratica dello sfalcio ridotto porteranno a una crescita della biodiversità e a una serie di benefici sul lungo termine difficilmente trascurabili.