inNaturale
Home
>
Food
>
Semi di chia: storia e benefici

Semi di chia: storia e benefici

I semi di chia erano un alimento base della dieta delle civiltà precolombiane, oggi sono consigliati per i loro benefici

La chia (Salvia hispanica) è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia Lamiaceae, la stessa della menta e della melissa, con una storia antica. È originaria dell'America centrale, in particolare del Messico e del Guatemala. I suoi semi sono stati ammessi sul mercato UE in qualità di nuovo ingrediente alimentare il 13 ottobre 2009 e sono consigliati per i loro benefici.

Semi di chia: storia e benefici
Foto: ValeriaLu @Pixabay

Storia dei semi di chia

Il termine chia deriva da chian, che in Nahuatl, antica lingua messicana della civiltà azteca, significa "oleoso". In effetti, secondo alcuni storici questi semi erano tra gli alimenti base della dieta degli Aztechi in quanto ritenuti rinvigorenti e anche i Maya ne erano grandi consumatori.

I semi di chia nelle civiltà precolombiane erano utilizzati anche come offerta alle divinità nelle cerimonie religiose. Furono importati in Europa dagli spagnoli dopo la scoperta dell’America, ma vennero presto dimenticati, mentre oggi sono tornati a vivere un periodo molto fortunato.

I benefici dei semi di chia

I semi di chia, reperibili tutto l’anno, sono ricchi di calcio, fibre vegetali, antiossidanti e proteine. Contengono il 34% di Omega-3, acidi grassi che contrastano il colesterolo, migliorano le funzioni cardiache e hanno un’azione antinfiammatoria.

Sono facilmente conservabili e hanno una lunghissima durata, se conservati correttamente. Per godere dei suoi benefici, se ne consiglia il consumo a crudo.

Se assunti in modo adeguato, i semi di chia non presentano particolari controindicazioni. Non risultano inoltre interazioni tra i semi di chia e farmaci o altre sostanze.

Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte