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Scioglimento dei ghiacci, ecco chi ci guadagna

Scioglimento dei ghiacci, ecco chi ci guadagna

Nell’artico lo scioglimento dei ghiacci causato dal cambiamento climatico è una triste e concreta realtà, ma c’è chi ci guadagna.

Non per tutti lo scioglimento dei ghiacci artici è un’evenienza terribile e preoccupante, infatti, c’è chi ci guadagna. Ci forno forti interessi commerciali il cui destino è strettamente legato a quello dell’artico e dei suoi ghiacci. Tuttavia, l’effettiva finalizzazione dei guadagni che ne deriverebbero, innescherebbe un circolo vizioso che peggiorerebbe ulteriormente la situazione ambientale delle aree interessate e dell’intero pianeta.

Lo scioglimento dei ghiacci dell’Artico e le nuove opportunità di guadagno

Con scioglimento dei ghiacci dell’artico c’è chi ci guadagna, e non poco. La catastrofica situazione legata al riscaldamento globale libera al campo a nuove opportunità di guadagno fino a ora custodite dal manto ghiacciato polare, presto disponibili grazie al suo scioglimento. Tali opportunità sono individuabili in due principali macrocategorie: quella delle risorse naturali e quella del commercio.

In tema risorse si stima che il ghiaccio artico nasconda il 13% del petrolio e il 30% del gas naturale del mondo non ancora scoperti. Allo stesso modo, sono noti i giacimenti artici di metalli preziosi, primo tra tutti l’uranio. L’occasione offerta dallo scioglimento dei ghiacci artici è ghiotta per molti, aprendo delle nuove e importanti opportunità di guadagno. Il lato negativo della questione riguarda l’innesco di un pericoloso circolo vizioso per cui, l’utilizzo della gran parte delle risorse rese disponibili dal cambiamento climatico, concorrerebbe in maniera determinante al suo acuimento.

Oltre al settore delle materie prime, lo scioglimento dei ghiacci artici avrebbe un’altra determinante conseguenza per gli equilibri economici globali: l’apertura di nuove rotte marittime. Si tratterebbe di un nuovo percorso marittimo all’estremo nord del pianeta, di un terzo più corto delle comuni rotte, che permetterebbe di collegare Occidente e Oriente. Un risparmio eccezionale per le compagnie di trasporto e un’opportunità di guadagno immensa in particolar modo per la Russia le cui coste settentrionali diventerebbero centrali nel commercio globale e la Cina che potrebbe diversificare le rotte dei suoi commerci tra nord e sud.

A fare le spese dello scioglimento dei ghiacci artici potrebbero essere principalmente gli Stati Uniti e l’Europa che, al di fuori delle loro società energetiche e di trasporti, vedrebbero la Russia e i paesi dell’estremo Oriente guadagnare molto potere economico e politico. Nello stesso modo Egitto e Panama risulterebbero svantaggiati dal calo di passaggi marittimi, e quindi degli introiti derivanti dai rispettivi Canale di Panama e Canale di Suez.

La vera parte sconfitta, però, rimarrebbe quella dell’ambiente che dovrebbe fare i conti con gli effetti catastrofici collegati allo scioglimento dei ghiacci artici: sia a livello del clima che degli ecosistemi terrestri. La questione che rimane aperta è: quali interessi avranno la meglio nella definizione del futuro dell’Artico?


Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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