Riscaldamento globale e neve artificiale: ecco i rischi che corrono gli sciatori
Gli inverni sono sempre meno bianchi e, mentre il riscaldamento globale non si ferma, la neve artificiale è diventata, per gli sciatori, una presenza costante. Affrontare una pista innevata in modo non naturale presenta, però, dei rischi e oggi, con gli infortuni che si moltiplicano, negarlo non è più possibile. La cautela rimane d’obbligo, così come un lavoro sistematico di monitoraggio e programmazione.
Neve artificiale vs neve naturale
La neve artificiale rappresenta per gli sciatori un’amica-nemica con cui avere costantemente a che fare. Essa permette, infatti, di arginare il problema dell’assenza di fiocchi bianchi, ma non può sostituirli del tutto. Per realizzarla l’acqua viene pompata nei cannoni a una data pressione, per poi essere nebulizzata e sparata nell’ambiente. A temperature pari o inferiori a -2 °C le goccioline, cadendo al suolo, diventano cristalli di ghiaccio. La neve ricavata risulta, dunque, meno compatta di quella naturale, ma molto più ghiacciata, veloce e dura. In alcune località la prassi prevede, persino, di produrla in anticipo, per poi conservarla sotto segatura e ciò pregiudica ancora di più la qualità del manto.
Neve artificiale e sciatori
Per gli sciatori confrontarsi con la neve artificiale non è semplice. Chi ama le discese si trova nella situazione più controversa. La neve artificiale garantisce, infatti, piste più veloci, con la continua sensazione di muoversi sul ghiaccio, ma rende curve e tratti ripidi più pericolosi. Per chi si dedica allo sci di fondo il discorso è ancora diverso. La neve artificiale rende, infatti, complicato muoversi con un’attrezzatura concepita per neve leggera e piccoli movimenti rapidi. La velocità diventa protagonista e il rischio di cadute aumenta. L’impatto è, poi, sempre più pericoloso a causa della durezza della neve “sparata”. Quando il manto bianco naturale è del tutto assente, finire all’esterno delle piste può avere, per altro, conseguenze devastanti, soprattutto in caso di gare.
Riflettere sui rischi
Il rapporto tra sciatori e neve artificiale è complicato. Oggi l’interesse sembra essere di offrire, tanto agli atleti, quanto ai principianti, adrenalina e brivido. La ricerca del limite appare lo scopo di molti, ma il prezzo di un errore sulla neve artificiale può essere altissimo. Ridisegnare le piste, dove possibile, per renderle adatte al nuovo assetto appare, allora, fondamentale, quanto rendere gli sciatori più consapevoli. Monitorare il numero di infortuni e le modalità con cui occorrono, per poi agire di conseguenza, sembra un’altra buona idea. A livello professionistico progetti simili sono già stati avviati, ma aumentarne la trasparenza e ampliarli richiederà ancora tempo e impegno.
Per gli sciatori la neve artificiale rimane tanto una risorsa su cui contare, quanto un’avversaria da cui guardarsi. Lo sci presenta, come ogni sport, dei rischi e, quando le condizioni ambientali non sono favorevoli, vedere i pericoli aumentare è inevitabile. L’uomo non può, di nuovo, che biasimare se stesso e, al prossimo: “Ai mei tempi…” sentito pronunciare sugli sci, forse, ce ne ricorderemo.
