Repellenti antizanzare, il caldo estremo li rende meno efficaci

I repellenti antizanzare sono una salvezza nei mesi caldi ma ora il cambiamento climatico mette in crisi anche questa certezza. Uno studio pubblicato in Pesticide Biochemistry and Physiology ha infatti dimostrato che le alte temperature possono interferire con i prodotti naturali e rendere la loro azione meno efficace. Capire come arginare il problema è fondamentale per evitare che le malattie trasmesse dai piccoli insetti si diffondano ancora più rapidamente.

Repellenti antizanzare: crisi anche per i migliori
Le alte temperature appaiono in grado di rendere i repellenti antizanzare naturali meno efficaci perché interferiscono con il loro funzionamento. Tali prodotti, che spesso contengono olio essenziale di erba gatta o citronella, attivano negli insetti il recettore del dolore TRPA1. Questo, noto anche come “recettore del wasabi”, allerta i piccoli animali in presenza di fonti di calore pericolose o di sostanze nocive.
Negli umani induce invece irritazione agli occhi e alla pelle. Per le zanzare il recettore influenza in modo significativo la scelta delle vittime, dato che le spinge a preferire quelle non protette dai repellenti. Il meccanismo entra, però, in crisi quando le temperature superano determinate soglie, quindi la corsa del riscaldamento globale appare un problema.
Lo studio sui repellenti antizanzare naturali
A concentrarsi sull’efficacia dei repellenti antizanzare naturali in un contesto in cui il cambiamento climatico continua ad accelerare ci ha pensato un team della Ohio State University. I ricercatori hanno in primis rimosso i recettori da alcune zanzare, per poi iniettarli, secondo una tecnica comune in laboratorio, all’interno di uova di rana. Ne hanno, poi, testato la sensibilità a citronella e olio essenziale di erba gatta a diverse temperature.
Ne è emerso che, per quanto il recettore si attivasse in ogni occasione, risultava meno sensibile in situazioni di caldo estremo. L’esperimento è poi proseguito con i test sulle zanzare femmine adulte. Al di sopra dei 32° C queste sono apparse meno inclini a evitare le sostanze in teoria nocive.
Quali sono i repellenti antizanzare migliori?
Lo studio mostra che con l’aumento delle temperature globali scegliere i repellenti antizanzare in modo corretto diventerà particolarmente importante perché alcuni rischiano di risultare molto meno efficaci. Tutte queste considerazioni valgono, però, solo per i prodotti naturali. I ricercatori hanno infatti testato anche alcuni repellenti sintetici contenenti DEET, una sostanza particolarmente utilizzata nell’ambito.
Questa non interagisce con il recettore TRPA1 e la sua efficacia non è apparsa influenzata dalle temperature. Peter Piermarini, coautore, ha sottolineato che i risultati portano a pensare che nei giorni più torridi preferire i rimedi convenzionali a quelli naturali possa rappresentare in molti casi la soluzione migliore. L’obiettivo del team è ora indagare sui meccanismi alla base della desensibilizzazione, coinvolgendo nei prossimi step anche partecipanti umani.
Comprendere come il cambiamento climatico interferisca con i repellenti anti zanzare può significare, secondo gli autori dello studio, salvare delle vite. I piccoli animali sono infatti vettori di pericolose malattie, come malaria, Dengue, West Nile e Zika. Il clima più mite sta per altro favorendo la diffusione degli insetti e la loro sopravvivenza prolungata quindi la situazione appare già critica.
