Lupi in Scozia, potrebbero essere la soluzione contro il cambiamento climatico

I lupi non fanno più parte della fauna della Scozia da anni ma in questo Paese potrebbero rivelarsi dei validi alleati per la lotta al cambiamento climatico. Secondo uno studio pubblicato in Ecological Solutions and Evidence reintrodurre i canidi significherebbe tenere sotto controllo le popolazioni di cervi e favorire quindi il ripristino delle foreste. La capacità di sequestro del carbonio degli ecosistemi aumenterebbe notevolmente ma la sfida resta la convivenza uomo-animale.

Lupi in Scozia contro il cambiamento climatico
In Scozia i lupi sono assenti da ormai circa 250 anni a causa dell’azione dell’uomo ma ora le cose potrebbero cambiare. I mammiferi potrebbero infatti trasformarsi in alleati della nostra specie nella lotta al riscaldamento globale semplicemente tornando a muoversi in alcune aree del Paese. Dopo la loro eradicazione dall’ambiente nelle grandi foreste di tale porzione del Regno Unito i cervi hanno iniziato a moltiplicarsi in modo incontrollato a causa dell’assenza dei loro principali predatori.
Nutrendosi di germogli e giovani alberi gli erbivori impediscono però alle foreste di rigenerarsi. I preziosi ecosistemi finiscono dunque per contrarsi e la loro capacità di sequestro del carbonio viene notevolmente compromessa. Reintrodurre i lupi potrebbe aiutare a invertire il processo.
Il progetto sui lupi in Scozia
A concentrarsi su quanto la reintroduzione dei lupi in Scozia possa dimostrarsi vantaggiosa per umanità e natura ci ha pensato un team dell’Università di Leeds. I ricercatori hanno effettuato delle simulazioni e hanno mostrato che una popolazione di 167 canidi, da distribuire all’interno delle Highlands, sarebbe sufficiente a tenere sotto controllo la diffusione dei cervi.
Grazie alla loro azione si arriverebbe a ridurre la densità degli erbivori a 4 per chilometro quadrato e a favorire quindi il sequestro di 1 milione di tonnellate di CO2 all’anno. Ciò consentirebbe di raggiungere il 5% degli obiettivi climatici del Regno Unito. Ogni lupo contribuirebbe ad assorbire 6.080 tonnellate di anidride carbonica all’anno, per un valore di circa 154 £ (poco più di 183 €).
Perché non ci sono lupi in Scozia?
Perché i lupi possano dare il loro contributo alla causa ambientale in Scozia è necessario lavorare per una ponderata reintroduzione della specie. Dato che i canidi sono assenti da tempo, però, la questione rischia di risultare complicata. Gli allevatori temono, infatti, che i mammiferi si rivelino una minaccia per il bestiame. Nel senso comune i lupi vengono per altro spesso erroneamente percepiti come aggressivi e la concezione non alimenta i pareri favorevoli alla loro reintroduzione.
Dove questi animali hanno visto i propri numeri salire, in realtà, gli esempi di pacifica convivenza con l’uomo non mancano. Ora le popolazioni europee dei fieri mammiferi contano ben 12.000 esemplari e la specie è tornata a occupare il 67% del proprio habitat originale. Fare ulteriori progressi appare auspicabile.
Il ruolo dei lupi in Scozia deve essere secondo i ricercatori attentamente considerato. Nel Paese del Regno Unito il degrado delle foreste ha portato tali ecosistemi a estendersi per meno del 4% del territorio nazionale e il loro ripristino appare un obiettivo primario. Dominick Spracklen, autore leader dello studio, ha in quest’ottica sottolineato che risulta sempre più evidente che perdita di biodiversità e crisi climatica vano affrontate come interconnesse.
