inNaturale
Home
>
Food
>
Lasagna napoletana, perché si mangia a Carnevale?

Lasagna napoletana, perché si mangia a Carnevale?

La lasagna napoletana ha più ingredienti rispetto a quella bolognese, ecco perché in Campania si mangia nel periodo di Carnevale

La lasagna è un piatto simbolo della cucina italiana. E ogni angolo del Paese ha le sue interpretazioni. C’è la classica bolognese, la più diffusa lungo lo stivale. Poi ecco le versioni bianche, come quella con il radicchio che si serve in Veneto. O c’è anche quella in brodo che, invece, si mangia in Molise. Ma, scorrendo le diverse declinazioni, una delle lasagne più affascinanti è senza dubbio la napoletana. Questo piatto, un must della cultura partenopea, ha una sua particolarità che va al di là della ricetta, abbastanza diversa dalla classica: in Campania, la lasagna napoletana viene preparata quasi esclusivamente nel periodo di Carnevale.

lasagna napoletana carnevale
Foto: Hansuan_Fabregas @Pixabay

Perché la lasagna napoletana si mangia a Carnevale?

Per capire il perché a Napoli e dintorni la lasagna sia un piatto legato al periodo di Carnevale bisogna conoscere due cose. Strettamente connesse. La prima è quali ingredienti si usano. La seconda è invece il principio dei festeggiamenti gastronomici carnevaleschi: nei sei giorni prima del Mercoledì delle ceneri (quando nei riti latini è d’obbligo il digiuno), si organizzavano banchetti e abboffate. Era infatti necessario fare un po’ di scorta prima dell’astinenza e dei fioretti – che comprendevano spesso rinunce alimentari – della Quaresima. In questo contesto si inserisce perfettamente la robusta lasagna napoletana. Che con la grossa mole di ingredienti doveva essere il piatto perfetto da gustare. Nella tradizione campana, infine, la lasagna ricompare nel menù di Pasqua, proprio dopo il digiuno del Venerdì Santo.

Gli ingredienti

Ma come si prepara la lasagna napoletana? La prima differenza con la tradizione emiliana si può trovare già nella sfoglia. Se a Bologna, e generalmente in Italia, si usa quella all’uovo, in Campania si compra spesso la sfoglia riccia di semola. Anche la napoletana, in effetti, prevede il ragù (quello partenopeo si prepara con i pezzi di carne interi e non con il macinato). Ma al posto della besciamella viene scelta la ricotta. E non è finita qua. Perché a guarnire gli strati ci sono anche la provola (o la mozzarella sgocciolata), le uova sode, le polpettine fritte e pure i pezzi di soppressata, un salume tipico del centro-sud.

Storia della lasagna napoletana

Pare che le prime ricette di lasagna napoletana si siano diffuse tra i secoli XIII e XIV. Nato inizialmente nella cucina di corte, il piatto ebbe un notevole successo nei secoli successivi, quando divenne un piatto sempre più popolare. Uno dei suoi fan era, ad esempio, Francesco II, ultimo re delle due Sicilie: amava tanto questo piatto da essere soprannominato “Re Lasagna”.


REDAZIONE
REDAZIONE
Scopri di più

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

Scopri di più

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte