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La scienza finalmente risolve il "mistero" delle bollicine impossibili della Guinness

La scienza finalmente risolve il "mistero" delle bollicine impossibili della Guinness

Le bollicine della Guinness si comportano in modo “strano”. La scienza finalmente ha scoperto perché e potrebbe tornare utile anche per applicazioni ambientali e farmaceutiche.

Nella vostra pinta di stout preferita si nasconde un “mistero” della fisica. È il mistero delle bollicine della Guinness. Il comportamento delle bollicine una volta che la birra viene versata è completamente differente da quello di altre bevande gassate. Non che questo abbia mai fermato gli amanti della stout irlandese dal godersi una (o più) pinte. Tuttavia per lungo tempo il fenomeno ha lasciato gli scienziati a grattarsi la testa. Ora un team di matematici giapponesi dell’Università di Osaka pare aver individuato la formula adatta a risolvere il problema.

bollicine della guinness

Il mistero delle bollicine della Guinness

Chi è in grado di non portare il bicchiere alla bocca immediatamente e resistere qualche istante l’avrà forse notato: le bollicine della Guinness si comportano in modo strano. Non ci avete mai fatto caso? Normalmente quando le bevande gassate vengono versate (acqua, cola o altre birre) le bolle di gas tendono immediatamente a salire verso l’alto. Le bollicine della Guinness invece scendono prima verso il basso, aderendo alle pareti del bicchiere e comportandosi come un fluido in una “cascata di bolle”. Solo in seguito le bolle tornano a salire verso l’alto.

Le bollicine nella stout irlandese sono formate da azoto e sono circa un decimo delle dimensioni delle bolle di gas di altre bevande. Salgono molto lentamente in superficie e proprio la loro permanenza a lungo all’interno della bevanda ne denota il gusto cremoso. Non vi sembra poi tutto questo grande mistero? Eppure il fenomeno ha lasciato gli scienziati perplessi fino ad oggi.

La formula matematica che spiega il fenomeno

Un team di matematici dell’Università di Osaka in Giappone ha deciso di appoggiare i bicchieri per un istante e dedicarsi invece a risolvere il problema. Grazie ad una serie di simulazioni matematiche realizzate con l’ausilio di un supercomputer hanno finalmente capito la fisica che si nasconde dietro le bollicine della Guinness. Non è stato un calcolo semplice, a quanto pare. Eppure gli scienziati hanno scoperto che è una combinazione di fattori a determinare il particolare comportamento delle bolle. In particolare, il fenomeno dipende dalla stabilità e dalla densità delle bolle, dalla forma del bicchiere e dalla densità del liquido.

A cosa serve la formula?

D’accordo, ma a cosa serve tutto questo? In realtà decifrare il puzzle delle bollicine della Guinness non è stato un processo fine a sé stesso. La nuova formula matematica in grado di predire il comportamento delle bolle avrebbe applicazioni anche al di fuori del pub. Come spiegano i ricercatori giapponesi, applicazioni interessanti si potrebbero avere per la produzione farmaceutica di colture cellulari e la purificazione delle acque. Ci fidiamo, di fronte ad una buona pinta di stout.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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