Gli esperimenti di Masaru Emoto: l’acqua reagisce alla musica
Tutti sanno che l’acqua è alla base di ogni forma di vita, ma che sia in grado di rispondere a stimoli esterni non è così risaputo. Fu lo scienziato giapponese Masaru Emoto a scoprirlo, effettuando esperimenti sull’acqua, sottoponendola a diversi generi di musica e osservandone poi le reazioni.
Masaru Emoto, un ricercatore di fama Internazionale
Masaru Emoto, nato a Yokohama nel 1943, era uno scienziato con un approccio molto umile ma lungimirante. Dopo aver studiato scientificamente gli ammassi di stelle, spostò l’attenzione della sua ricerca sull’acqua, sia quella del pianeta Terra sia quella contenuta nel corpo umano. I suoi studi si concentrarono sul legame dell’acqua con la coscienza sia individuale che collettiva. Fu lui a capire che l’acqua è in grado di rispondere a stimoli esterni. Ciò è evidente quando operiamo una forza meccanica sull’acqua. Ad esempio quando buttiamo un sasso in acqua, fin da piccoli impariamo che l’acqua si increspa e forma dei cerchi concentrici.
L’acqua modifica la sua struttura
Difficilmente, però, arriviamo a pensare che le nostre parole o i nostri pensieri o la musica stessa possono rappresentare per l’acqua uno stimolo a cui reagire. Lo scienziato giapponese si accorse, invece, che le molecole di acqua rispondono in maniera diversa a seconda delle vibrazioni a cui sono sottoposte. Secondo la sua teoria, l’acqua sarebbe dotata di memoria. Su questa memoria si depositano, secondo Masaru Emoto, le vibrazioni dei nostri pensieri e delle nostre emozioni, quindi in pratica la nostra energia.
Insulti vs elogi
Le teorie di Masaru Emoto furono accolte con un certo scetticismo dalla comunità scientifica internazionale. Tuttavia, il ricercatore giapponese, che mai si autodefinì come scienziato, fu in grado di avallarle con diversi esperimenti. Uno tra i più noti consistette nell’inserire in due barattoli identici la stessa identica quantità e qualità di riso e acqua. Sottopose poi un barattolo a insulti ed espressioni negative, mentre all’altro barattolo furono rivolte parole dolci ed elogi. Il risultato dopo due settimane fu sorprendente: il riso nel primo barattolo si era ridotto di volume e aveva un brutto aspetto appassito. Il riso nel barattolo che aveva ricevuto lodi, invece, era rigoglioso e visibilmente in salute!
Gli esperimenti con l’acqua: l’influenza di parole e musica
Leggendo in un testo buddhista che i cristalli di neve sono lettere del messaggio divino che scendono dal cielo sulla terra, Masaru intuì che si può informatizzare l'acqua con determinate frequenze. Per dimostrarlo, versò una goccia d’acqua su vetrini da laboratorio. Sottopose metà vetrini a basse frequenze associandone alcuni a espressioni di odio scritte su pezzetti di carta o pronunciate da una persona. Altri furono sottoposti a musica heavy-metal e techno. L’altra metà dei vetrini fu sottoposta ad alte frequenze: parole positive, musica classica e preghiere buddiste. Tutti i vetrini furono poi congelati con le stesse modalità e ancora una volta il risultato fu sconvolgente. I vetrini sottoposti alle basse frequenze presentavano cristalli di acqua gialli o marroni e avevano forme disordinate e sgradevolmente asimmetriche. I cristalli sui vetrini sottoposti invece alle alte frequenze presentavano forme simmetriche, molto armoniose e luminose.
Riscontri nella vita di tutti giorni
Nonostante gli esperimenti di Emoto sull'acqua e la frequenza della musica siano stati spesso messi in discussione, la loro evidenza nella vita quotidiana è stupefacente. Le persone che vanno ad un concerto del proprio gruppo musicale preferito hanno una predisposizione d’animo gioiosa e festaiola, emettono quindi vibrazioni alte che creano una particolare energia positiva. È facile fare amicizia o scambiare anche solo due chiacchiere amichevoli in un contesto del genere. Decisamente diverse sono invece le energie che inconsapevolmente assorbiamo quando ci troviamo imbottigliati nel traffico e tutti suonano il clacson e agiscono in maniera aggressiva. Senza neanche rendercene conto, ci ritroviamo nervosi e stressati come gli altri automobilisti al volante! Pensiamo alla diversa vibrazione tra un contesto di pace e un luogo devastato da una guerra e alla differenza che potremmo fare se tutti conoscessimo i meccanismi che ci spingono a reagire agli stimoli esterni.
