Dopo Parasite il cibo coreano diventa un trend nei ristoranti
Grazie al film Parasite il cibo coreano è salito alla ribalta della scena gastronomica mondiale, diventando un trend in molti ristoranti, soprattutto negli Stati Uniti. Con un paradosso però: il piatto più ricercato è lo jjapaguri, un piatto di pasta, che però, nei sottotitoli del film, compare tradotta come «ram-don», un termine che, letteralmente, non è mai esistito prima del film. E la colpa è tutta dei traduttori.
Parasite, cibo coreano e jjapaguri: si tratta di tradizione?
Il film sud coreano Parasite ha sorpreso tutto il mondo del cinema, riuscendo a vincere l’Oscar come miglior film, la prima volta nella storia del premio in cui un film straniero riesce a guadagnarsi un premio in questa categoria. La pellicola è stata estremamente apprezzata dal pubblico, in particolare negli Stati Uniti, e immediatamente la cultura e il cibo coreano sono diventati un nuovo mondo tutto da scoprire.
In particolare c’è un piatto, citato nel film, che ha incuriosito molto gli spettatori: si tratta del jjapaguri, una combinazione di due tipi di spaghetti istantanei, i Jjapaghetti e i Neoguri. Si tratta di un cibo povero per antonomasia, creato per aggiungere un po’ di brio ad un piatto che altrimenti sarebbe fin troppo noioso se mangiato tutti i giorni. Lo chef Simon Kim, che cucina in un ristorante coreano stellato, lo ha descritto come un piatto del popolo, economico e perfetto da preparare velocemente in una pausa dal lavoro.
Con l’uscita del film, forti del successo della pellicola, molti ristoranti hanno deciso di cominciare a proporre cibo coreano e, in particolare, proprio il jjapaguri, chiamandolo Ram-dom, una parola che fonde il concetto di ramen con quello di Udon. Peccato che nessuno abbia mai usato questo termine per indicare il piatto, e sia stata semplicemente una scelta di chi si occupa di sottotitoli, visto che la parola Ram-dom è più facile da memorizzare rispetto a jjapaguri.
Quindi oggi, anche in locali blasonati degli Stati Uniti, il cibo coreano è rappresentato da un piatto conosciuto come Ram-dom, interpretato in diversi versioni che possono costare da 13 ai 25 dollari. Non proprio un piatto legato alla tradizione coreana,

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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