Differenza tra gamberi e scampi
Esiste una chiara differenza tra gamberi e scampi e forse, per amore di chiarezza, anche più di una. I due molluschi si somigliano parecchio, specialmente se cucinati, ma non sono in alcun modo la stessa cosa.
Gamberi
I gamberi sono crostacei dotati di 10 arti della lunghezza che va dai 10 ai 25 cm. Possiedono antenne, ma sono sprovvisti di chele. Il colore del loro carapace è rosso-arancione acceso. A tavola si possono consumare sia crudi che cotti e sono caratterizzati da un sapore delicato che, negli esemplari più piccoli, tende anche al dolciastro. Risultano meno pregiati degli scampi anche se possiedono un ottimo profilo nutrizionale ricco di fosforo, Omega 3, Omega 6 e proteine. Dato il loro minore prestigio gastronomico anche il loro prezzo risulta inferiore, con cifre che si aggirano tra i 6 ai 20 euro al chilo.
Scampi
Gli scampi in primo luogo si distinguono dai gamberi per due principali aspetti: la presenza di chele e la dimensione, che si estende fino ad un massimo di 24 cm. Il loro colore è meno omogeneo di quello dei gamberi con tonalità che vanno dal bianco fino all’arancione più acceso. A tavola, come anticipato, risulta più pregiati dei loro cugini, con carni tenere dal gusto raffinato ma deciso. Dal punto di vista nutrizionale non si discostano molto dai gamberi, e anch’essi possono essere cucinati in diversi modi o gustati crudi. Sul mercato si possono trovare ma con un prezzo decisamente più altro che può sfiorare i 40 euro al chilo. A differenza dei gamberi che possono essere più facilmente congelati, gli scampi tendono ad essere venduti ancora in vita, a causa della loro tendenza a deperire velocemente una volta deceduti.
Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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