Nell'ottica di arrivare al 90% di imballi riciclati entro il 2029 si è sentito parlare spesso di deposito cauzionale, vediamo cos'è.
Il regolamento europeo sugli imballaggi stabilisce che tutti i Paesi facenti parte dell'Unione dovranno raggiungere la soglia del 90% di raccolta di bottiglie in plastica e lattine entro il 2029. Tale obiettivo può essere raggiunto sia con il metodo "tradizionale" di raccolta differenziata sia con l'introduzione del deposito cauzionale degli imballaggi. Ma cosa si intende con questo termine? Facciamo un po' di chiarezza.
DRS: cos'è il deposito cauzionale degli imballaggi
Il deposito cauzionale è un sistema già introdotto in alcuni Paesi europei con discreto successo. È il caso della Germania che, con questa pratica, è riuscita a raggiungere un significativo 98% di plastica e lattine riciclate.
In sostanza, il deposito cauzionale degli imballaggi prevede che il consumatore, all'atto dell'acquisto, paghi un sovraprezzo legato alla confezione del prodotto. Si tratta di pochi centesimi che verranno poi restituiti nel momento in cui l'imballo viene conferito in appositi punti di raccolta. Questa pratica dovrebbe essere un incentivo a riciclare i contenitori così da rientrare della spesa extra sostenuta con la cauzione.
Si differenzia dal vuoto a rendere perché questo interessa solo quel tipo di imballaggio, come le bottiglie di vetro, che possono essere riempite e messe nuovamente in circolazione.
Deposito cauzionale in Italia
Alla fine del 2022 il Conai si è opposto al sistema di deposito cauzionale degli imballaggi definendolo come una duplicazione inutile di costi economici e ambientali. Secondo una stima infatti l'installazione e la manutenzione di questi dispositivi di raccolta potrebbe superare i 2 miliardi di euro.
Di fatto però il regolamento europeo ha stabilito che entro il 2029 si dovrà riciclare il 90% delle bottiglie in plastica e delle lattine. Il primo giro di boa si avrà nel 2026 quando, i Paesi che non avranno raggiunto l'80% di imballi riciclati, dovranno adottare il DRS. Secondo i dati raccolti, a fine 2022 l'Italia ha raggiunto la soglia del 69% e non sembra difficile immaginare che riesca ad arrivare all'80% entro la data prevista.
Dopo la Germania, anche Romania, Ungheria, Irlanda e Austria adotteranno il sistema del deposito cauzionale degli imballagi nel tentativo di raggiungere gli obiettivi fissati dall'Unione Europea. Chissà se questo nuovo sistema verrà introdotto in Italia dove peraltro già sono presenti raccoglitori elettronici delle bottiglie di plastica, molti dei quali dal funzionamento più simile a una raccolta a punti che a un deposito cauzionale.