L'importanza di individuare nel minor tempo possibile alternative sostenibili alla plastica è desumibile dal fatto che:
- dal 1950 al 2015 sono stati prodotti circa 6,3 miliardi di tonnellate di plastica;
- di queste solo il 9% è stato riciclato;
- il 91% o è finito in discarica o è stato bruciato o, peggio, si è disperso, spesso negli oceani;
- 1,3 miliardi di bottiglie di plastica sono vendute ogni giorno in tutto il mondo;
- esistono migliaia di altri prodotti che non conservano cibo o bevande e che contengono plastica; questi si aggiungono ovviamente a quei 1,3 miliardi di bottiglie di cui sopra.
Oltre a ciò si consideri che se anche negli ultimi anni è aumentata la percentuale di plastica potenzialmente riciclabile - solitamente con la scritta 100% riciclabile - non è poi detto che effettivamente venga riciclata e che non finisca, appunto, o dispersa o in discarica o bruciata.
In generale, il successo di questo prodotto è principalmente legato alla sua capacità di durare nel tempo, alla sua leggerezza e alla sua economicità, ma spesso non è riciclabile.
Cinque alternative sostenibili alla plastica
La plastica, come noto, deriva da combustibili fossili, ma all’orizzonte vi sono alternative più sostenibili da fonti rinnovabili. Eccone cinque:
Noccioli delle olive
Una start-up turca chiamata Biolive ha iniziato a creare una gamma di granuli bioplastici da noccioli di olive. Biolive sostiene che i costi di produzione si riducono fino al 90% rispetto ad alcune bioplastiche esistenti. Elemento importante secondo il fondatore poiché le bioplastiche a base di amido di mais sono spesso più costose di quelle a base di petrolio.
Gusci di girasole
La start-up tedesca Golden Compound ha creato una bioplastica composta di plastica di girasole sostenibile. È, infatti, una bioplastica rinforzata con gusci di girasole che l’azienda riceve come sottoprodotto dell'industria alimentare.
Scarti di pesce e alghe
Un'iniziativa britannica chiamata MarinaTex sta utilizzando pelle e squame di pesce legate con alghe rosse per creare un'alternativa di plastica compostabile che può sostituire la plastica monouso. MarinaTex sostiene che il biopolimero crea un imballaggio più resistente rispetto a un sacchetto di plastica convenzionale, a dispetto della usuale convinzione che le bioplastiche manchino di resistenza e durata. Secondo MarinaTex il suo prodotto sarebbe compostabile in casa in quattro - sei settimane.
Zuccheri vegetali
Avantium, con sede ad Amsterdam, ha creato una tecnologia che converte gli zuccheri vegetali in un nuovo materiale da imballaggio biodegradabile, denominato PEF. Il PEF sembrerebbe degradarsi molto più velocemente del PET: 250-400 giorni del PEF contro 300-500 anni del PET.
Funghi
Il marchio emergente Reishi utilizza i funghi per creare pelle sostenibile. Il biomateriale è resistente all'acqua e promette prestazioni, qualità ed l'estetica della pelle.