Cosa si intende per COP?
Le COP sono eventi internazionali di grande importanza ma a volte capire cosa si intende indicare quando si ricorre a questa sigla non è semplice. L’acronimo identifica l’espressione Conference of Parties e si riferisce al meeting annuale più importante sul clima organizzato dalle Nazioni Unite. Le Conferenze vantano una storia caratterizzata dal raggiungimento di importanti traguardi. Mentre la COP 27 di Sharm el-Sheikh entra nel vivo, però, i dibattiti restano.
Cosa si intende per COP?
Con la sigla COP si fa riferimento alla Conference Of Parties. Si tratta di un termine che nell’ambito delle relazioni internazionali indica un comitato creato dopo la firma di un trattato per assicurarsi che questo venga rispettato e migliorato. Per quanto COP sia un acronimo teoricamente generico esso è stato associato nel tempo al meeting annuale che riunisce i firmatari della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (UNFCCC). Questa è stata introdotta durante la Conferenza sull'Ambiente e sullo Sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992. L’obiettivo era combattere il riscaldamento globale riducendo le emissioni.
I Paesi firmatari sono diventati oggi 197. Questi si riuniscono ogni anno in una località diversa e, insieme ad ambientalisti e rappresentanti di realtà economiche e sociali importanti, proseguono i lavori.
La Storia
Per capire cosa si intende con l’espressione COP è necessario ripercorrere la storia. La prima Conferenza si è svolta a Berlino nel 1995. Da allora il percorso è apparso altalenante. Durante la COP 3 è stato, così, firmato il Protocollo di Kyoto, con cui per la prima volta si imponeva un obbligo di riduzione delle emissioni. Con la COP 13 è, invece, arrivato il Bali Action Plan con cui si sanciva di arrivare entro il 2009 ad accordi vincolanti. La COP 15 di Copenaghen, proprio in quell’anno, si è conclusa, però, con un deludente compromesso. Durante la COP 16 di Cancun è stato lanciato il Fondo Verde per il Clima, per il sostegno economico dei Paesi in via di sviluppo, mentre a Doha nel 2012 venne approvato per la prima volta il Meccanismo Loss and Damage.
A che punto siamo?
Capire cosa si intende per COP significa impegnarsi a tracciare un bilancio. Al momento il traguardo di maggiore importanza raggiunto nei meeting è datato 2015. Durante la COP 21 è stato, infatti, firmato il Paris Agreement con cui i Paesi di impegnavano a mantenere l’aumento di temperatura globale entro i 2 °C e, possibilmente, entro gli 1.5 °C. Il trattato resta tutt’ora un punto di riferimento e le Parti lavorano per migliorarlo.
Ciò che molti ambientalisti continuano a contestare alle COP è, comunque, la mancanza di assunzione di impegni concreti. Spesso, infatti, gli accordi firmati restano vaghi e concettuali, mentre il tempo per le azioni comincia a stringere. La COP 26 dell’anno scorso a Glasgow è stata, in questo senso, spesso citata come esempio.
Capire cosa si intende per COP significa molto più che soddisfare una curiosità. In Egitto i negoziati sono già entrati nel vivo e le aspettative sono alle stelle. Leader e attivisti ribadiscono che la lotta al cambiamento climatico costituisce la battaglia più importante del nostro tempo. Le COP hanno contribuito a diffondere consapevolezza, ma il futuro rimane in bilico.
