L'almanacco di Barbanera è un compendio di vita quotidiana che tratta diversi aspetti legati a stagioni e cielo.
L'Almanacco di Barbanera, sin dalla sua prima edizione del 1762, si configura come un compendio di saperi legati alla natura e al vivere quotidiano. Un legame profondo che si manifesta in diverse sezioni dell'almanacco, offrendo consigli pratici e spunti di riflessione per vivere in armonia con il mondo che ci circonda.
Almanacco di Barbanera: la storia
L'almanacco di Barbanera venne pubblicato per la prima volta a Foligno nel 1762. Il fantomatico Barbanera, che da allora regola la vita e le attività quotidiane di molti, non è mai esistito. Il nome pare infatti un riferimento alla figura dell'uomo dotato per l'appunto di una folta barba nera riportato sulla copertina.
Il successo della pubblicazione fu pressoché immediato e questo portò al proliferare di diverse imitazioni. Basti pensare che nella sola città di Foligno si è arrivati, ai primi del '900, a contare ben quattro diversi almanacchi pubblicati contemporanemante. Solo con l'acquisizione da parte della Editoriale Campi dei diritti in esclusiva si è cominciato a conoscere l'Almanacco di Barbanera com'è oggi.
Curioso poi come personaggi del calibro di Gabriele D'Annunzio avessero con questo volume un legame molto particolare. La casa del poeta presso il Vittoriale degli Italiani vanta una grandissima collezione di almanacchi di Barbanera e lui stesso afferma:
La gente comune pensa che al mio capezzale io abbia l'Odissea o l'Iliade, o la Bibbia, o Flacco, o Dante, o l'Alcyone di Gabriele D'Annunzio. Il libro del mio capezzale è quello ove s'aduna «il fiore dei Tempi e la saggezza delle Nazioni»: il Barbanera.
A partire dal 2015, la collezione di almanacchi di Barbanera custodita a Spello (Perugia) dalla Fondazione Barbanera 1762 è stata inserita dall'UNESCO nel Memory of the World Register, il programma che censisce i principali patrimoni documentari dell'umanità.
Almanacco di Barbanera: i temi
L'almanacci di Barbanera ha riscosso grande successo soprattutto per il suo legame con l'agricoltura e l'orto. È in grado infatti di fornire indicazioni precise sulla semina e il trapianto di diverse varietà di ortaggi, suggerendo un approccio che si basa anche sulle fasi lunari. Invita inoltre alla riscoperta di antiche varietà, più resistenti alle malattie e utili per mantenere la biodiversità.
Barbanera era definito anche astrologo ed è proprio in base alla posizione di luna, stelle e pianeti che vengono suggerite le diverse attività. Anche la cura della salute stessa segue il ritmo dell'astrologia.
L'almanacco poi racchiude detti e proverbi. Soprattutto nel formato di calendario fornisce ogni giorno detti e massime derivanti dal sapere contadino e fornisce spunti per interpretare la natura e i suoi segnali. Il calendario riporta inoltre le variazioni del meteo e le previsioni nei vari periodi dell'anno.
Sull'almanacco poi è possibile scoprire ricette antiche, semplici e genuine, preparate con ingredienti di stagione. Oltre a questo l'almanacco fornisce suggerimenti sulla cura della casa, sui rimedi pratici per la sua pulizia e su quali siano i momenti più propizi per dedicarsi a varie attività, dalla pulizia dei vetri alla produzione di pane e yogurt.
Proprio come evidenziato dall'UNESCO, l'Almanacco è un esempio di come la cultura popolare sia diventata un vero e proprio genere letterario. Anche i più scettici faticheranno a definirlo un semplice volume: proprio come altre pratiche della tradizione (ad esempio la semina con le fasi lunari) non sono certo nocive. Anzi, rappresentano in un certo senso un modo per restare in contatto con le tradizioni più ancestrali.