Tra paprika dolce e piccante esiste più di una differenza, perché a variare sono materia prima, metodi di lavorazione, sapore e possibili usi.
La paprika è una spezia molto apprezzata, ma spesso capire che differenza c’è tra la varietà dolce e quella piccante non è semplice. In realtà la distinzione fra i due prodotti può essere ricondotta alla materia prima di partenza e al processo con cui si arriva all’ottenimento della polvere. Ciò si ripercuote sul sapore e sulle modalità di utilizzo più indicate.
Differenza tra paprika dolce e piccante: il peperoncino
La prima differenza tra paprika dolce e paprika piccante è da ricondurre all’origine delle spezie. Il termine deriva dall’ungherese e può essere tradotto con “peperone”. Ciò ci offre già alcuni importanti indizi. La paprika viene ottenuta, infatti, dalla polvere di peperoni o peperoncini essiccati.
Per la varietà dolce si utilizzano vegetali dal sapore più delicato che, prima di essere ridotti in polvere, vengono privati di semi e filamenti bianchi. Tali parti sono ricche di capsaicina, sostanza responsabile del sapore pungente dei vegetali. Quando si produce la paprika piccante, o forte, questi elementi non vengono eliminati. I peperoni e i peperoncini da cui si ottiene questa spezia non raggiungono mai lo stesso grado di piccantezza di quelli utilizzati per produrre il peperoncino.
Differenza tra paprika dolce e piccante: quale scegliere
Paprika dolce e paprika piccante si presentano piuttosto simili alla vista, ma la differenza appare evidente quando ci si concentra sul sapore. Per quanto entrambe siano reperibili sotto forma di polvere di colore rosso vivo, la prima, come suggerisce il nome, è priva di note pungenti, mentre la seconda trasforma queste ultime nel proprio vanto.
La varietà dolce esibisce un gusto talmente delicato da dover essere utilizzata in quantità consistente per essere percepita. La seconda può, invece, contare su un gusto più deciso, che agisce sul sapore stesso dei piatti, aggiungendovi note aromatiche e piccantezza. In commercio è possibile trovare anche varietà intermedie, che possono essere definite semi-dolci.
Come usare la paprika dolce e la paprika piccante
La differenza di sapore tra paprika dolce e paprika piccante si traduce anche in una distinzione a livello di utilizzi ideali in cucina. La prima tipologia di spezia risulta perfetta per insaporire piatti caldi e freddi, nonché salse di vario tipo. Risulta consigliabile non riscaldare troppo la polvere perché, se troppo tostata o bruciata, questa diventa amara.
Per quanto riguarda la paprika piccante essa si sposa bene soprattutto con pietanze a base di carne e/o verdure. In Ungheria la spezia è tra gli ingredienti immancabili del gulasch, il tipico stufato. Per quanto la tipologia forte possa, a primo impatto, apparire simile al peperoncino, essa manca delle note di freschezza tipiche di tale vegetale e risulta al palato molto più delicata.
Capire la differenza tra varietà di paprika ci aiuta a non fare confusione tra dolce e piccante e, quindi, a utilizzarle al meglio in cucina. Da non trascurare è, in realtà, anche la tipologia di paprika affumicata, meno nota, ma altamente versatile. Questa si ottiene da peperoncini e peperoni essiccati macinati solo dopo un’accurata affumicatura. Può presentare note più o meno pungenti ed è molto utilizzata in Spagna.