Che cos'è l'oro alimentare e come si usa in cucina
L'ultima novità è il cappuccino dorato. Ma l'idea di abbellire con il metallo più prezioso le pietanze è molto antica. Già migliaia di anni fa veniva, infatti, usato dagli Egizi per guarnire. Ma che cos'è l'oro alimentare e si può davvero mangiare? Vediamo.

Che cos'è l'oro alimentare e quanto costa
Che cos'è l'oro alimentare? È un particolare taglio dell'oro: una foglia di 24 carati contenuta all'interno di appositi libretti e usata per la decorazione di pietanze.
In effetti questo alimento – perché si può mangiare – è insapore e inodore e viene usato solo per motivazioni estetiche. Proprio per l'esiguo peso delle foglie che si trovano in commercio non è particolarmente costoso e può esse acquistato a meno di 10 euro.
Storia dell'oro alimentare
Ora che abbiamo visto che cos'è l'oro alimentare, possiamo fare qualche excursus storico. Le sue origini sono da rintracciare in Oriente dove veniva mangiato durante i riti sacri, e nell'antico Egitto che, sotto forma di polvere, veniva inserito nell'impasto del pane.
Nel Medioevo, invece, veniva usato nei banchetti per abbellire le portate, ma pure per curare alcune patologie. Poi fu Gualtiero Marchesi a riscoprirlo nell’alta cucina ad inizio anni ‘80, proponendo un risotto alla milanese, al centro impreziosito da una foglia d’oro.
Un’aggiunta che non arricchiva come gusto ma aveva, piuttosto un valore simbolico: la sottilissima lamina di metallo prezioso doveva elevare un piatto quotidiano della tradizione.
Chi lo usa oggi
L'oro alimentare è diventato il segno distintivo del macellaio/imprenditore turco Salt Bae che nelle sue steak house in giro per il mondo rifila conti altissimi grazie alle sue bistecche. Cos'hanno di particolare oltre alla qualità? Una lamina di oro che le ricopre, un dettaglio che – unito al suo iconico spettacolino della salagione della carne – fa lievitare i costi.
Ultimamente invece è salito alla ribalta il cappuccino con l'oro alimentare. Che cos'è? È una particolare bevanda realizzata a New York nei locali dell'imprenditore Giuseppe Bruno, che propone un cappuccino realizzato con latte di bufala e una foglia d'oro galleggiante. Costo a tazza? Venti euro.

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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