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Carne sintetica, azienda australiana crea polpetta di mammut

Carne sintetica, azienda australiana crea polpetta di mammut

La polpetta di mammut è stata creata da una sequenza di DNA di un animale estinto 10mila anni fa, ma per ora non è destinata al consumo

L’ultima novità nel campo della carne sintetica? La polpetta di mammut. Vow, un’azienda australiana, è infatti partita da una sequenza di Dna dell'animale estinto 10mila anni fa per ottenere questa “preparazione”. Che però non può essere mangiata. Allora perché è stata creata?

polpetta mammut
foto: ArtSpark @Pixabay

Perché la polpetta di mammut?

L'azienda ha già studiato il potenziale di oltre 50 specie, tra cui alpaca, bufali, coccodrilli, canguri, pavoni e pesci. Ma si è partiti con il mammut, ha spiegato l’azienda, proprio per ciò che rappresenta nell’immaginario collettivo. Questo parente dell’elefante, secondo Vow, sarebbe un animale simbolo della perdita di diversità e dei cambiamenti climatici.

Perché non si può mangiare la polpetta di mammut? Non ci sono studi a riguardo, non sappiamo cioè che impatto possa avere la sua proteina sull’essere umano. “Non abbiamo visto questa proteina per migliaia di anni - ha spiegato il professor Ernst Wolvetang dell'Australian Institute for Bioengineering in un'intervista a The Guardian - quindi non abbiamo idea di come reagirebbe il nostro sistema immunitario quando la mangiamo”.

Tutto ciò fa capire come l’animale sia stato scelto anche un po’ per provocazione. "L'obiettivo è quello di spingere alcuni miliardi di mangiatori di carne dal mangiare proteine animali al consumo di alimenti che possano essere prodotti in laboratorio”, ha infatti spiegato George Peppou, Ceo di Vow.

Come è stata prodotta la polpetta

Per produrre la polpetta di mammut, che dalle immagini è grande quasi quanto una palla da bowling, l’equipe di scienziati è partita dalla sequenza di DNA della mioglobina. Si tratta una proteina muscolare che conferisce alla carne il suo sapore caratteristico.

Per questa operazione è stato impiegato, però, anche DNA di elefante. E La sequenza, successivamente, è stata inserita nei mioblasti di una pecora. Qui le cellule staminali si sono replicate fino ad arrivare a 20 miliardi e poi utilizzate per produrre la carne. Ci sono voluti molti anni per la realizzazione? In realtà no, gli scienziati hanno parlato di un lavoro facile e di sole due settimane.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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