Alcuni animali sono in grado di resistere al caldo estremo ma i cambiamenti climatici procedono troppo in fretta.
Le ondate di calore degli ultimi anni hanno messo a dura prova intere regioni in ogni parte del mondo. L’aumento della temperatura media globale causata dai cambiamenti climatici non riguarda solo l’uomo, ma anche tutti gli organismi viventi. Alcuni animali, però, hanno già messo in atto delle strategie sorprendenti per resistere al caldo estremo.
Animali che resistono al caldo estremo
La vita cerca di occupare ogni nicchia ecologica presente sulla Terra. Per farlo, la selezione naturale avvantaggia quegli animali che hanno le caratteristiche necessarie per sopravvivere al meglio in un determinato ambiente. Ci sono però habitat davvero estremi e gli animali devono sviluppare degli adattamenti altrettanto particolari.
Ad esempio, la lumaca Sphincterochila riesce a sopravvivere alle temperature del sud di Israele (che arrivano fino a 55 °C) entrando in una sorta di dormienza. Questa lumaca si nutre e si riproduce solo quando piove. In maniera analoga, anche la volpe di Ruppel evita i 71°C del deserto di Das-e-Lut in Iran predando solo durante la notte.
Vita solitaria o in gruppo
Alcuni animali hanno maggiori possibilità di sopravvivere al caldo estremo se adottano una vita solitaria. E’ questo il caso dell’asino selvatico africano. Si tratta di una specie in pericolo critico di estinzione, originaria del Corno d’Africa, che ha interazioni con i conspecifici solo quando si avvicinano ad una pozza d’acqua. Questi animali danno la priorità alle risorse naturali a disposizione piuttosto che alle occasioni di accoppiamento.
Diversamente, la vita in branco o di gruppo può apportare numerosi benefici. Tuttavia, è una strategia di vita che è funzionale solo nelle regioni più umide o rigogliose, dove le risorse naturali per sopravvivere non scarseggiano e possono essere divise tra tutti i membri del branco. Invece, la vita di gruppo serve per ottimizzare la predazione o evitare di essere a propria volta divorati.
Non tutti sono adatti al caldo
Esistono degli animali che si sono adattati al caldo estremo, ma ne esistono anche tanti che non sono pronti a subire delle variazioni di temperatura significative. Ad esempio, in Bassa California vive una specie di crostaceo che può sopravvivere fino a 42°C. Tuttavia, se le temperature aumentano anche solo di un grado in più, le loro proteine iniziano a fondersi portando l’animale alla morte.
Gli organismi viventi che hanno maggiori possibilità di sopravvivere al caldo estremo provocato dai cambiamenti climatici, sono quelli più “semplici”. Ad esempio, alcune specie di microrganismi possono riprodursi anche sei volte al giorno. In questo modo aumentano le probabilità di dare origine ad una nuova generazione pronta ad affrontare le nuove condizioni ambientali. Ciò è più difficile, ad esempio, per una balena, che impiega anche quindici anni per dare vita ad una nuova generazione.
Una corsa contro il tempo
Nonostante il fatto che alcuni animali sono perfettamente adattati al caldo estremo, non è detto che siano salvi dall’estinzione. Infatti, gli effetti dei cambiamenti climatici stanno procedendo ad una velocità tale che non tutti gli organismi viventi riescono ad adattarsi in tempo. Il rischio è quello che scompaia la maggior parte della biodiversità di questo meraviglioso mondo.